Difesa

La Difesa italiana si riallinea agli USA. Il dispaccio riservato dell’ambasciatore: “Puntiamo su Guerini”

Nel corso della storia il rapporto politico, sociale ed economico sussistente tra lo stato italiano e quello statunitense è stato considerato fondamentale.

Si pensi solo ad alcuni degli episodi, come la seconda guerra mondiale, in cui l’alleanza italo- americana è stata ritenuta basilare.

Data la centralità degli Stati Uniti d’America nel mondo, il governo italiano ha da sempre scelto personalità adatte alla promozione delle relazioni con i rappresentanti Usa al fine di mantenere un buon rapporto con tale potenza mondiale; questi rappresentati hanno il compito di intrattenere un costante dialogo con gli esponenti politici americani con l’intento di attuare uno scambio di pensiero e di opinioni riguardo alle vicende politico- economiche e sociali che caratterizzano Italia e Stati Uniti. Tale obiettivo si raggiunge facilmente poiché gli stati summenzionati, pur avendo forme di governo differenti, hanno delle forme di stato democratiche e fanno parte di alcune associazioni internazionali quali la NATO o L’ONU, ciò comporta un’unitarietà di intenti.

Fatta tale premessa, bisogna affermare che uno degli esponenti politici italiani più importanti per il mantenimento del dialogo con gli Usa è il ministro della Difesa Guerini. E’ quanto risulta anche da un dispaccio riservato, pubblicato da l’Espresso, un documento riservato dall’Ambasciata di Roma inviato a Washington in cui si indicano i fedelissimi su cui la Casa Bianca può contare.  Guerini non è autore di chissà quali meraviglie, ma è un ministro della Difesa che ha ripreso a vendere e a comprare materiale bellico, spesso di fabbricazione americana , e poi a rispettare le regole dell’Alleanza atlantica senza troppa prosopopea.

Il rapporto tra il Ministro della Difesa Guerini e gli Stati Uniti.

Il ministro Guerini è uno degli esponenti fondamentali nel dialogo tra Italia e Usa, tanto da offrire un quadro completo e ragionato degli obiettivi principali che il nostro paese deve realizzare al fine di rendere migliori i rapporti con gli americani. Il ministro della difesa ha affermato che per avere dei rapporti migliori con gli americani occorre, in primo luogo, studiare un’alleanza più attenta al fine di consolidare l’asso euro- atlantico. Guerini afferma che la relazione con gli Stati Uniti è molto importante, pertanto, è necessario offrire il giusto supporto allo stato americano anche all’interno delle attività che interessano le organizzazioni internazionali come la Nato; di conseguenza, dice il ministro, l’Italia deve continuare ad offrire il supporto anche dal punto di vista militare in operazioni e missioni in cui già adesso è a fianco all’America

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Ancora, il rapporto tra Guerini e gli Stati Uniti interessa anche l’ambito del progresso industriale; il ministro ha affermato che la collaborazione sul fronte industriale è reciproca tra gli stati, e che molte aziende italiane del settore della difesa operano proprio nel mercato USA; un esempio concreto è quello di Fincantieri che si è impegnato di recente nella realizzazione delle fregate per Marina statunitense.
Tale profonda collaborazione tra gli Stati, ovviamente ha impegnato il Ministro Guerini in consultazioni strategiche denominate “dialogo strategico” con l’intento di prevedere degli incontri formativi con esponenti del ministero della Difesa e degli Esteri al fine di cementare ancor più le relazioni fra gli stati e raggiungere sempre nuovi obiettivi di collaborazione.

La certezza e la stabilità

I buoni rapporti che caratterizzano il legame tra Italia e Stati Uniti esulano da possibili influenze politiche; il ministro Guerini ha confermato, difatti, che l’alleanze che dura ormai decenni sarà sempre stabile e forte a prescindere dalla compagine politica che guiderà lo stato americano; tutto questo permette di comprendere che la relazione socio- politico ed economica tra gli stati è molto forte e che tutti gli obiettivi che Italia e Usa, insieme, hanno deciso di raggiungere avranno di certo compimento.

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