La Difesa esclude Carabinieri e Guardia di Finanza dai lavori sul riordino. Iniziano col piede sbagliato i correttivi sbandierati dal Governo
Le dichiarazioni del presidente del consiglio Giuseppe Conte sui correttivi per il riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze Armate e delle forze di polizia, cui sono conseguite parole di soddisfazione da parte del Ministro della Difesa, hanno suscitato molte aspettative nel comparto Sicurezza e Difesa.
Oggi le aspettative dei militari dell’Arma e della Guardia di Finanza sono state già tradite dall’incontro tenutosi con SMD.
“Lo Stato Maggiore Difesa prende le distanze da Carabinieri e Finanzieri sui correttivi al riordino.”
È quanto si legge in un comunicato stampa del Co.Ce.R. carabinieri.
“La comunicazione è stata data durante la riunione del Co.Ce.R. Interforze da esponenti di SMD, adducendo che il decreto legislativo 95/2017 non li riguarda, loro affrontano solo i problemi del 94.
Il Co.Ce.R. Carabinieri prende atto – si legge nel comunicato – di essere stato escluso volutamente da una materia così importante per il personale, ma principalmente prende atto che i Carabinieri e i Finanzieri non sono considerati più militari perché su di loro lo Stato Maggiore Difesa ritiene di non avere competenza.
Nella considerazione che oltre 180.000 uomini e donne (CC e G.d.F.) sono oggi in balia delle volontà dello Stato Maggiore Difesa e, dovendo definire una propria identità, chiediamo un incontro urgente con il Ministro della Difesa per capire se è lui il nostro interlocutore sul riordino ovvero altri.
A SMD ricordiamo – concludono i delegati – che nell’agosto 2018 il Co.Ce.R. Carabinieri innanzi alle Commissioni Difesa riunite di Camera e Senato sostenne la necessità di inserire nei correttivi anche le Forze Armate e a distanza di poco più di un anno questa è la considerazione verso di noi. Complimenti.”