Esercito

Il Natale dei militari italiani in Iraq. Ministro della Difesa “Non potevo che essere qui oggi”

A mezzanotte, che qui sono le due del mattino, arrivate dall’Italia i videomessaggi dei bambini: i figli dei militari scartano i regali sotto l’albero e ringraziano il papà che recentemente sono lontani da casa. È l’ora delle lacrime, dopo una giornata di festa, abbracci e tanto orgoglio.

Nella base italiana di Erbil la festa è sobria ma ricca di emozioni: si mangia in piedi, si brinda e si rinsaldano i rapporti. Perché vedersi tutti i giorni, tra controlli, operazioni e attività addestrative non è proprio possibile.
“Questa e la nostra famiglia”, dice il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, che è arrivato in Iraq per trascorrere un giorno di festa con 600 uomini che hanno ricevuto tra Erbil e Baghdad. “Non potevo essere qui oggi – dice – Sentivo forte la necessità di dire a questi ragazzi che tutto il Paese è orgoglioso di loro. Questa è davvero l’Italia migliore e gli altri Stati ci sono riconoscono competenze, capacità e straordinaria umanità ”. Il capo di stato maggiore della Difesa, Enzo Vecciarelli, asseconda con convinzione e oggi è arrivato il messaggio in giro per le altre basi italiane all’estero: negli Emirati Arabi, in Libano, in Afghanistan e in Kosovo. Ovunque la missione è diversa, qui gli italiani addestrano le forze di sicurezza locali.
Non ci si può distrarre nemmeno in un giorno di festa, ma qui nessuno vuole rinunciare alla messa, allo scambio di auguri e al brindisi. Intanto si parla del prossimo decreto missioni. Il ministro non anticipa i contenuti ma garantirà che alcune delle operazioni all’estero saranno potenziate nel 2020 e che forse sarà una nuova. L’attenzione sembra rivolta alla zona del Sahel.
Nicola Pinna, inviato a Erbil (Iraq) per la Stampa.it

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