Politica

Il governo approva il “decreto Caivano”: Ecco le misure contro la criminalità giovanile

Misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile”, questo è il nome ufficiale di quello che in queste ore viene informalmente definito “Decreto Caivano”. Era sul tavolo del Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi che si è concluso alle 15 dopo due ore. Alle 18.00 una conferenza stampa illustrerà nel dettaglio i provvedimenti, ma alcuni di essi sono stati già annunciati dai ministri competenti.

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Il decreto Caivano

Già nella giornata di ieri sono emersi elementi della bozza del testo ha trovato un’accelerazione dopo i fatti relativi agli stupri di Palermo e di Caivano. Tra le misure previste c’è l’avviso orale, cioè una convocazione del minore che avrebbe commesso un reato, da parte del questore, “può essere rivolto anche ai soggetti minori di diciotto anni che hanno compiuto il quattordicesimo anno di età”. E se il soggetto al quale è stato notificato l’avviso risulta condannato, anche con sentenza non definitiva, per delitti contro la persona, il patrimonio, o per reati inerenti ad armi o droga, il questore può proporre al tribunale il divieto di utilizzare “piattaforme o servizi informatici e telematici specificamente indicati, nonché il divieto di possedere telefoni cellulari”.

Aumenteranno inoltre le pene per i minori trovati in possesso di armi o stupefacenti, con l’obiettivo che questo possa essere un deterrente. Un capitolo specifico della bozza è dedicato ai reati online, con la possibilità per chi è vittima di chiedere l’oscuramento o la rimozione dei propri dati dalla rete.

Nel decreto ci sarebbe dovuta essere anche una stretta sull’accesso ai siti pornografici. Ma la proposta, fortemente voluta dalla ministra della Famiglia, Eugenia Roccella, che doveva prevedere misure di certificazione dell’età per l’accesso a determinati siti e un incoraggiamento alle famiglie all’uso del “parental control” sui dispositivi in uso ai minori, sembra non essere rientrata nel testo finale.

Da oggi sarà più facile per i minori finire in carcere: nel dl approvato dal Consiglio dei ministri si abbassa da 9 a 6 anni la soglia della pena che consente di applicare la misura della custodia cautelare. Nel testo non c’è invece l’abbassamento dell’età per l’imputabilità.

Se il ministro Matteo Piantedosi ieri ha commentato il blitz a Caivano sottolineando che la repressione non può essere l’unico strumento di intervento, ma servono misure atte alla prevenzione dei fenomeni criminali, oggi il segretario di Forza Italia e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha sottolineato l’importanza della rieducazione, in particolare per soggetti molto giovani che possono redimersi. “Un giovane criminale è un criminale ma non è detto che debba esserlo per tutta la vita. Noi dobbiamo tagliare i legami con il mondo del crimine”, ha detto Tajani stamane e ha aggiunto che ritiene “giusto ridurre l’età massima dei detenuti nelle carceri minorili da 25 a 18 anni” perché “a 25anni sono padri di famiglia, non si possono considerare giovani”.

Sul divieto dei cellulari Tajani ha detto: “Non è una questione risolutiva. Certamente per un giovane è un segnale forte ma non è che si risolve perché poi, magari, se lo fanno prestare dal fratello o trovano il modo di usarlo”. Sulle previsioni di applicabilità di un provvedimento di divieto di questo tipo, dovremmo attendere il testo ufficiale che sarà varato oggi.

45 milioni di euro per Lampedusa

È stata approvata anche una disposizione legislativa per far fronte all’emergenza connessa all’incremento dei flussi migratori verso le isole Pelagie e l’isola di Lampedusa. Si finanzia con 45 milioni un piano di opere (realizzazione manutenzione straordinaria delle opere di urbanizzazione primaria, realizzazione di impianti di depurazione e gestione delle acque reflue, realizzazione di nuovi edifici pubblici nonché di interventi di riqualificazione ed efficientamento energetico di quelli esistenti) che vengono dichiarate di interesse strategico, così come già avvenuto nel caso dell’ex Ilva, dell’Isab di Priolo e dell’osservatorio astronomico ESA sito nel comune di Isnello (Madonie). Tra le misure che potranno essere realizzate si segnalano in particolare la realizzazione di un deposito di stoccaggio carburante ad usi civili e per le forze di polizia, oltre alla realizzazione strade di collegamento tra le banchine e, da ultimo, tra gli hotspot. Si dettano inoltre disposizioni per il rapido smaltimento dei barchini utilizzati dai migranti, che si sono accumulati sul molo nel corso del tempo attraverso due misure: vengono autorizzate deroghe al codice degli appalti per il trasporto mezzo cargo dei barchini a Porto Empedocle; si agevolano e accelerano le procedure per la predisposizione sull’isola di un’area definitiva di stoccaggio e riduzione volumetrica dei barchini. Vengono disposte deroghe ai vincoli paesaggistici e ambientali, comunque nel rispetto della normativa UE.

Stop al blocco ai diesel euro 5 in Piemonte

Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin ha commentato in una nota l’approvazione del decreto legge che rimanda al primo ottobre del 2024 il blocco delle vetture diesel Euro 5 in 76 comuni del Piemonte: “L’obiettivo più importante da raggiungere, nel più breve tempo possibile, era quello di scongiurare il blocco dei veicoli diesel Euro 5 in Piemonte a partire dal 15 di settembre. Ci siamo riusciti ma la soluzione non era semplice e il risultato per nulla scontato”.

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