Esercito

Il capo di Stato Maggiore dell’Esercito lancia l’allarme: “Non si può escludere il rischio di un conflitto”

Parole dure e preoccupanti quelle pronunciate oggi dal capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il generale Carmine Masiello, in visita a Napoli per il passaggio di consegne al vertice del Comando delle Forze Operative Sud. Il generale di divisione Angelo Michele Ristuccia ha preso infatti il posto del parigrado Claudio Minghetti.

Nel suo discorso il generale Masiello ha lanciato un vero e proprio allarme sulla situazione internazionale: “Stiamo vivendo un tempo carico di sfide minacciose e oggi la possibilità di un conflitto non può più essere esclusa”.

Una “guerra ibrida” che minaccia l’Italia

Il capo di Stato Maggiore ha spiegato che è in atto “un continuo confronto ibrido, quasi una guerra ibrida che usa ogni possibilità, non solo militare, per danneggiare alcuni paesi e agevolarne altri”. Si tratta, ha aggiunto, di “un confronto che ha mille facce: siamo sottoposti continuamente ad attacchi cibernetici, ad attacchi alla libertà di navigazione, al blocco delle materie prime, del gas, della rete internet”.

Parole dure che delineano uno scenario preoccupante, molto diverso dalla situazione di pace e cooperazione a cui l’Europa è abituata da decenni. Il messaggio del generale Masiello è chiaro: i venti di guerra che soffiano dall’Ucraina potrebbero presto investire anche il nostro Paese.

L’Esercito deve ammodernarsi per fronteggiare le nuove minacce

Di fronte a questo scenario, il capo di Stato Maggiore ha indicato la ricetta dell’Esercito italiano: “È il momento di fare un salto culturale, di aprirsi a cambiamenti con spirito innovativo e proiezione al futuro”. L’Esercito deve dunque aggiornarsi e ammodernarsi per fronteggiare le nuove minacce.

In particolare, Masiello ha indicato la strada da seguire: “Potenziare la digitalizzazione e la capacità di sperimentazione e aggiornare i modelli operativi per garantire la sicurezza del Paese”. L’Esercito deve insomma diventare una forza armata moderna e tecnologicamente avanzata per rispondere alle sfide del presente.

Addestramento e tecnologia per un Esercito pronto a nuovi rischi

Il capo di Stato Maggiore ha poi ricordato come “l’addestramento insieme alla tecnologia e i valori” siano la chiave di volta “poiché garantiscono l’adattamento operativo all’evolversi della minaccia e la sicurezza dei militari”. L’addestramento e la preparazione del personale, insieme all’innovazione tecnologica, sono dunque gli elementi decisivi per rendere l’Esercito italiano pronto ad affrontare i rischi di un possibile conflitto.

Ci attendono tempi difficili, l’Esercito è al servizio della Repubblica

“Ci attendono tempi difficili e altamente impegnativi, in un momento in cui i compiti per la sicurezza nazionale e la stabilità internazionale sono destinati ad aumentare ed in cui l’Esercito deve profondere le migliori energie al servizio della Repubblica Italiana, in nome e per l’affermazione dei valori costituzionali di pace, giustizia e libertà. Lo faremo insieme. Fa parte della nostra storia, delle nostre tradizioni, dei valori e del giuramento che ci uniscono“- ha concluso il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito.

Comando delle Forze Operative Sud

Il Comando delle Forze Operative Sud è un Alto Comando che comprende le componenti Operativa e Territoriale, con competenze sull’Italia centro-meridionale e insulare. La componente operativa è composta da cinque Brigate pluriarma, deputate all’approntamento delle forze da impiegare nelle operazioni in Patria e all’estero, quella territoriale comprende quattro comandi regionali e opera nei settori alloggiativo, documentale, tecnico-amministrativo, del reclutamento e della ricollocazione nel mondo del lavoro. Inoltre, il COMFOP Sud ha la responsabilità del comando e controllo dell’operazione “Strade Sicure” e “Terra dei Fuochi”, coordinando 6 raggruppamenti nel proprio settore.

Le parole del generale Masiello, pronunciate nel giorno del passaggio di consegne al Comando delle Forze Operative Sud, suonano come un monito e un campanello d’allarme. In un contesto internazionale sempre più inquietante, con il rischio di una escalation del conflitto in Ucraina, anche l’Italia deve prepararsi ad ogni eventualità. Il messaggio dell’Esercito è chiaro: il Paese deve essere pronto. Perché nell’era delle “guerre ibride”, anche scenari che fino a poco tempo fa apparivano impensabili sono tornati drammaticamente attuali.

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