I CORVI ATTACCANO LA DIFESA ED IL MINISTRO PINOTTI RISCHIA IL POSTO. SPUNTANO I NOMI DELLA FINOCCHIARO E DI ERRANI
La bufera che ha coinvolto le Forze Armate, in particolare la Marina Militare, con i vari scandali dell’Ammiraglio De Giorgi, le nomine combattute ai vertici della Guardia di Finanza, le proroghe chieste dai capi di stato maggiore ma orma in età pensionabile, la sofferta nomina della Polizia di stato, non risparmiano anche il ministro della Difesa Roberta Pinotti. Non solo perché responsabile di dicastero che da svariati mesi oscilla tra le pagine di gossip e cronaca, ma anche per un presunto scandalo tirato fuori da DAGOSPIA ed inerente i rolex regalati dagli sceicchi per l’accordo con Finmeccanica per una commessa da 8 miliardi per 28 caccia Eurofighter.
Insomma fin quando il ministro era onorevole della commissione difesa, tutto andava bene, era lontana dai gruppi influenti dei grandi generali, sognava un cambiamento innovativo per le forze armate e puntava il dito sulla rappresentanza militare (che oggi, invece, proroga per un anno).
La sofferenza del ministro non passa solo per le stellette ma anche per la politica, Dagospia, infatti, ha parlato anche di momenti di alta tensione con il premier Matteo Renzi, durante un confronto che viene confermato da fonti parlamentari e della stessa Difesa anche a Lettera43.it, tanto che già circolerebbero possibili sostituti della Pinotti in un futuro rimpasto di governo da fare dopo le elezioni amministrative 2016: i nomi sono quelli di Anna Finocchiaro e Vasco Errani.
Insomma per Renzi la misura è colma ed a pagarne le spese sarà la ministra, forse per non aver tenuto il polso duro nei confronti dei vari vertici delle forze armate al centro degli scandali. Una titubanza che il Premier non intende perdonare. Purtroppo, però, non basterà il colpo di spugna sul ministero a mettere la parola fine sugli scandali che giorno dopo giorno il primo corvo di turno sbandiera ai quattro venti. E’ una lotta intestina per scalare i vertici. Va ricordato che Sergio Mattarella, presidente della Repubblica, è stato in passato ministro della Difesa. E al suo fianco ha al momento Rolando Mosca Moschini, già consigliere militare di Napolitano e ora segretario del Consiglio supremo di Difesa presieduto proprio da Mattarella, ma soprattutto era già Comandante Generale della Guardia di Finanza quando Mattarella era Ministro della Difesa e dallo stesso voluto a capo della Difesa. Dunque i suggerimenti del Generale Mosca Moschin non sono indifferenti al capo dello Stato, ma al momento ignorati dal Premier Renzi, che, come ormai risaputo, non accetta consigli, neanche dai generaloni. E tra l’incudine ed il martello il ministro Pinotti, un ruolo non proprio semplicissimo.
Non è un segreto che Moschini avrebbe spinto per Luciano Carta come nuovo numero uno delle Fiamme gialle, mentre Renzi ha preferito Giorgio Toschi, a quanto pare gradito anche a Gianni Letta e a Denis Verdini.
Di certo non basta un libro Bianco per mutare il destino delle forze armate, attorno al quale ruotano la maggior parte delle polemiche, perchè di fatto stabilisce la predominanza dell’autorità politica nella scelta dei vertici militari.
Insomma, dopo le amministrative, probabilmente assisteremo ad un rimpasto che toccherà il ministro Pinotti, ma il Premier piuttosto che guardarsi dai “gufi” dovrebbe fare molta attenzione ai famelici “corvi”, il cui “campo di grano” del celebre dipinto di Van Gogh è rappresentato dagli scandali che si annidano nella Difesa.