Difesa

FORZE ARMATE: LE MODIFICHE RICHIESTE DAI DELEGATI DEI GRADUATI, SERGENTI, MARESCIALLI ED UFFICIALI

 

L’audizione, di circa 2 ore, è stata caratterizzata dall’intervento dei delegati di tutte le forze armate ed appartenenti a tutti i ruoli, alla presenza dei relatori della legge in commissione difesa della Camera dei deputati (on. Calipari) ed in commissione difesa del Senato (on. Vattuone).

Sono stati molti gli aspetti sottolineati dai delegati, alcuni ribaditi più volte. Il problema che accomuna tutti i delegati delle Forze Armate è stato enunciato in apertura dei lavori e confermato dalla totalità dei delegati negli interventi successivi. Il Generale Bocci, delegato del Co. Ce. R. Aeronautica Militare, infatti ha precisato due aspetti di questo provvedimento che potrebbero vanificare il riordino e riguardano la totalità dei militari: 1) L’omessa previsione di una manutenzione del provvedimento, ovvero decreti che possano verificare l’esaustività eliminando cattive applicazioni. Nella delega delle Forze di Polizia questo provvedimento c’è. Per le Forze Armate no. C’è quindi un problema di equiordinazione che crea un disallineamento tra le misure per Forze di Polizia e quelle delle Forze Armate. 2) Inserimento di una norma di natura previdenziale (probabilmente fuori delega) può essere foriera di letture non corrette e quindi un applicazione che vanificherebbe lo sforzo fatto verso il popolo militare.

Per quanto concerne gli aspetti della categoria A il Generale Bocci ha sottolineato che “Per gli ufficiali questo riordino è un pareggio. Il risultato dal punto di vista economico non è risolutivo. La trasformazione da omogeneizzazione a carriera a vocazione dirigenziale potrebbe portare ad escludere quelli che oggi godono dei benefici della contrattazione, non prevedendo uno strumento che preveda l’estensione al personale dirigente. Va chiarito ed equiordinato la norma che riguarda la categoria in SPAD. Sempre per la categoria A il delegato Bottacchiari dell’Aeronautica Militare ha precisato che “E’stato fatto uno sforzo enorme per un provvedimento che si attendava da più di 22 anni da quello del 95 e quindi sottolineo la necessità di chiudere rapidamente consentendo a questo Comparto una procedura di revisione analoga a quella che è insita nel disegno del decreto delle forze polizia ordinamento militare ed ordinamento civile.” Il delegato Bottacchiari ha altresì sottolineato che è vero che agli ufficiali sarà fornita una “veste diversa”, dirigenziale che si aspetta dal 1990, ma nei fatti “noi prendiamo una piccola quota delle risorse allocate di quasi un miliardo, infatti credo che per gli ufficiali ci sia meno del 7%”. Posizione ribadita dal delegato Colombo del Co.Ce.R. Marina militare: “Ci sono decine di colleghi che sono seriamente preoccupati per alcuni effetti che il riordino potrebbe avere. L’età media di ingresso nel grado di maggiore è di circa 15 anni dopo l’entrata in Accademia quindi parliamo 35 /36 anni, il ruolo speciale 38/40 anni, personale ancora giovane al quale, per esempio, non sono estese alcune le applicazioni di un articolo del DPR 52/2009 che consentiva anche a questo personale di avere delle tutele in caso di cure salvavita.

Per quanto concerne la categoria B del ruolo Marescialli del Co.Ce.R. interforze è stata richiesta l’emanazione della tabella di equiparazione in cui il ruolo dei marescialli ispettori sia inquadrato nella terza area funzionale, “ogni altra soluzione al ribasso non è accettabile”.

L’attribuzione del parametro 148 al grado apicale del ruolo marescialli non appare adeguato in quanto le funzioni assegnate al Primo Luogotenente sono speculari a quelle attribuite al capitano e, pertanto, è stato richiesto il parametro 150. “Questo aspetto appare prioritario, necessario ed irrinunciabile anche nell’ottica di una valorizzazione economica giuridica e funzionale del ruolo ispettori.” Una posizione fortemente ribadita dal delegato Ciavarelli del Co.Ce.R. Marina Militare che ha sottolineato come il ruolo marescialli non può perdere l’attuale aggancio con il parametro stipendiale del tenente. “Con il sistema stipendiale a livelli funzionali – ha spiegato Ciavarelli – il maresciallo di prima classe scelto aveva il settimo livello Bis, difatti l’ottavo livello cioè quello del maggiore/tenente colonnello. Nel 2001 passando ai parametri stipendiali il luogotenente è stato paragonato al tenente ovvero un livello inferiore. Uno studente del quarto anno di Accademia non ancora laureato percepirà uno stipendio superiore a quello del grado apicale di Maresciallo, grado apicale che, per essere raggiunto necessita la laurea e diverse valutazioni e selezioni. I marescialli – prosegue nel proprio intervento Ciavarelli – non possono perdere l’aggancio con il ruolo superiore proprio nel momento in cui viene riconosciuta la carriera direttiva con le relative responsabilità. Se non ci sono le risorse per alzare quella del luogotenente abbassiamo quella del tenente, A questo punto una soluzione potrebbe essere di tirare fuori i marescialli dal sistema stipendiale parametrale proponendo le classi come per i dirigenti, sistema che porta in automatico un aumento del 6% ogni due anni. Infine – ha concluso Ciavarelli – se il bonus una tantum di €700 netti a qualche decina di anziani lo si considera un modo per azzittire ed abbonire la categoria possiamo rinunciare a tale cifra a favore del parametro apicale, ciò che interessa non sono le pezze a colori ma un provvedimento lungimirante che dia dignità tutti il ruolo marescialli.”

Per la categoria C (Sergenti), il delegato Saccone del Co.Ce.R. Marina Militare ha sottolineato come i sergenti pur essendo i sostituti naturali dei Marescialli non godano di una concreta valorizzazione professionale ed economica, essendo relegati di fatto ad un ruolo compresso tra graduati e marescialli.

Nel documento presentato i sergenti hanno richiesto un aumento parametrale a 133,50 per restituire dignità al ruolo. Il delegato Messina del Co.Ce.R. Aeronautica si è soffermato sul personale arruolato con la legge 958 esprimendo soddisfazione perché nel provvedimento si trova una soluzione finalmente dopo vent’anni. “Abbiamo tuttavia riscontrato un anomalia- precisa Messina – il testo non riporta un articolo spiegato nella relazione illustrativa, bisogna, infatti prevedere un comma 5 che elargisca un assegno una tantum per chi partecipa a questo concorso. Bonus previsto per i gradi apicali dei ruoli, sostanzialmente il personale del ruolo sergenti è l’unico ruolo che non percepirà questo assegno perché è stato inserito il livello di anzianità sergente maggiore capo più 8 che vede oggi destinatari zero militari delle Forze Armate quindi abbiamo previsto nell’articolato un assegno che non andrà nessuno.

La categoria graduati Esercito, Marina ed Aeronautica ha suddiviso in tre macroaree i provvedimenti di modifica. La prima riguarda le norme di stato giuridico ed avanzamento scaturite dal progetto di revisione dei ruoli, la seconda è attinente al trattamento economico ruolo negoziale e concertativo che il provvedimento produrrà dalla sua entrata in vigore e la terza è di natura previdenziale. Per quanto attiene la problematica di stato giuridico i graduati hanno espresso la speranza del rispetto del principio di equiordinazione con le forze di polizia sia ad ordinamento civile che militare, in particolare la modifica dello status di allievo a quella di frequentatore per tutti i vincitori dei concorsi interni alle Forze Armate. Per quanto attiene la seconda area, “problematiche di trattamento economico” i graduati hanno sottolineato che è stata più volte, ed in varie sedi, ribadita la mancata opportunità per il personale rappresentato di poter avere il riconoscimento del ruolo negoziale e la relativa necessità di rispondere o aprire un confronto con l’amministrazione Difesa per tutte le norme economiche contenute all’interno del provvedimento. In particolare i graduati hanno fatto riferimento all’introduzione del nuovo importo aggiuntivo pensionabile per il nuovo grado di luogotenente e alla rivisitazione dell’importo dell’ora di lavoro di straordinario, “è del tutto impensabile poter attribuire un nuovo importo aggiuntivo pensionabile ad un solo grado”.

In invarianza di spesa i graduati hanno proposto la ridistribuzione delle risorse impiegate andando a modificare gli importi della tabella esclusivamente alle nuove qualifiche introdotte con il riordino ai gradi apicali dei ruoli sergenti e graduati. Per quanto concerne il lavoro straordinario i graduati hanno sottolineato l’irrisorietà dell’importo dell’ora che relega l’aumento a 5 centesimi di euro. L’intervento dei graduati termina con una domanda: “mi piacerebbe che voi faceste a chi ha scritto il provvedimento, il cedolino stipendiale del mese di gennaio 2018 di un graduato sarà superiore a quello percepito prima del riordino? In conclusione alla fine di quanto finora sopra esposto noi oggi non possiamo dare un parere positivo a questo riordino se non si sanano questi due aspetti economico e normativo indispensabili e prioritari per la nostra categoria”.

Il delegato Bilello, delegato per la categoria Sergenti del Co.ce.R. Esercito, ha espresso le proprie perplessità in merito al personale arruolato ai sensi 958/86, “come fa un sottufficiale del ruolo sergenti ad essere comandato da personale che non ha fatto un giorno nel servizio permanente della categoria dei sottufficiali?” Bilello ha quindi sottolineato le potenziali difficoltà d’impiego del personale che transiterà nel ruolo marescialli: “A gennaio 2018 ci troveremo con oltre 2000 marescialli concentrati al centro sud”.

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