Carabinieri

Falsi profili sui social, appostamenti sotto casa, pedinamenti. Carabiniere indagato per stalking

L’ossessione è spesso il risultato di emozioni intense e non gestite. Nel caso di questo giovane carabiniere, sembra che la fine della relazione abbia scatenato una serie di emozioni incontrollate, portandolo a comportamenti ossessivi

Profili fake aperti su Facebook e Instagram, «chiedendo alla ex partner l’amicizia e domandandole insistentemente sotto falsa identità social di uscire insieme». E poi chat dai contenuti molesti, decine e decine di messaggi e telefonate, pedinamenti, appostamenti sotto casa, spedendole pacchi a domicilio tramite corriere, mandandole fiori, lettere, bigliettiLa vittima che lo ha denunciato è la sua ex fidanzata: colei che gli aveva rubato il cuore, una giovane con cui il militare (di stanza a Verona ma in attesa di trasferimento) ha intrattenuto una relazione sentimentale per circa un anno, dal gennaio del 2022 ai primi mesi del 2023. Un legame che si è interrotto per volontà di lei, un «voltafaccia» a cui il carabiniere si è tutt’altro che rassegnato, cercando in ogni modo – sostiene l’ex partner – di indurla a tornare insieme a lui.

Intervento Legale e Misure Cautelari

La Procura ha preso il caso seriamente e ha avviato le indagini. Il giovane carabiniere è stato accusato di stalking aggravato, con il suo nome inserito nell’elenco degli indagati. La Procura ha richiesto una misura cautelare per proteggere la vittima, ottenendo una restrizione che proibisce al carabiniere di avvicinarsi a lei e ai luoghi da lei frequentati.

Il carabiniere, che ieri nel corso dell’interrogatorio si è avvalso della facoltà di non rispondere preferendo depositare per iscritto alcune dichiarazioni spontanee a propria discolpa, dovrà restare a cinquecento metri di distanza dalla ex partner, non potrà contattarla né avvicinarsi al suo luogo di lavoro o alla sua abitazione: in caso contrario, rischierebbe l’aggravamento della misura cautelare. Un provvedimento, questo, che sono stati i suoi stessi colleghi carabinieri di Verona a notificargli lunedì 7 agosto: nel capo di incolpazione ipotizzato dal pm a carico del militare, gli si contesta di aver «molestato e minacciato» la ex fidanzata «in modo da cagionarle un perdurante e grave stato di ansia e di paura e un fondato timore per la sua incolumità e da indurla a cambiare le proprie abitudini di vita, specificamente a lasciare la precedente abitazione per trasferirsi e a farsi accompagnare a casa dai colleghi di lavoro». Avrebbe continuato a perseguitarla al telefonino e sui social anche dopo che lei lo aveva bloccato, inviandole messaggi dal contenuto intimidatorio: tralasciando volgarità e insulti, nelle chat le avrebbe scritto frasi del tipo «Ti devi vergognare, vigliacca, sei tornata a seguire il tuo ex, pensi che non lo vengo a sapere… ma non ti fai schifo… Tutto sta tornando a galla, ci vedremo presto…». Le avrebbe perfino inviato foto di soggetti stranieri scattate durante l’attività di servizio come carabiniere «con intento denigratorio, dicendole che era “quello che si meritava”».

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