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“Estensione dei reati militari e introduzione di nuove fattispecie”. Il Ministro della Difesa sulle proposte di legge

Durante l’ultima audizione in Commissioni Difesa riunite, il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, rispondendo all’onorevole Aresta, che aveva posto alcuni elementi di riflessione sulla necessità di riforma del codice militare di pace, ha sottolineato:

“A questo proposito, segnalo che il Dicastero sta seguendo con interesse gli sviluppi dei provvedimenti attualmente all’esame dei due rami del Parlamento. In particolare, mi riferisco alle due proposte di legge presentate alla Camera dall’onorevole Aresta e dall’onorevole Cirielli, volte ad estendere il concetto di reato militare e ai due disegni di legge al Senato della senatrice Rauti e della senatrice Majorino, che mirano invece a introdurre nel codice penale militare di pace ulteriori fattispecie di reato, corrispondenti a quelli di violenza privata, violenza sessuale e atti persecutori, attualmente rientranti nella sola cognizione della giurisdizione penale ordinaria.

In materia di giustizia militare, le linee di indirizzo del Dicastero sono da sempre orientate a un concreto efficientamento delle strutture e alla razionalizzazione dell’attività della giurisdizione penale militare, anche attraverso una mirata rimodulazione dell’impianto normativo. L’obiettivo è renderlo da un canto più aderente alle rinnovate esigenze delle Forze armate e, dall’altro, simmetricamente in linea con il funzionamento degli assetti della giurisdizione penale ordinaria.

Sul fronte più specifico – sia dalla rivisitazione in senso estensivo della definizione del concetto di reato militare, sia dell’ampliamento delle fattispecie di reato da introdurre nel codice penale militare di pace – il Dicastero, anche sulla base di precise istanze provenienti dal Parlamento, valuta con la dovuta attenzione tale eventualità, pur nella considerazione che delicati rapporti tra la speciale giurisdizione penale militare e quella ordinaria richiedono appropriati approfondimenti in un’ottica di massima cooperazione tecnica e politica con il Dicastero della giustizia. In questo senso – haconcluso il Ministro – sarà mia cura interloquire con la Ministra Cartabia per ricercare, all’interno di un confronto costruttivo, una linea di azione condivisa ed efficace che, nello stesso tempo, salvaguardi le specificità del mondo militare ed eviti distorsioni normative che possono riflettersi negativamente sulla gestione complessiva della giustizia penale.”

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