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Esercito, ai graduati le mansioni dei militari di leva. Ministro della Difesa: “Causa invecchiamento del personale, provvedimento necessario e inevitabile”

Il Senatore Faraone (PD) ha interrogato il Ministro della Difesa sulla dignità professionale dei graduati dell’Esercito Italiano che, seppur “anziani”, nel grado apicale e post riordino si trovano a ricoprire le mansioni un tempo ricoperte dai militari di leva.

 

Con la circolare n. 2938 del 2016 sulle “Norme per la vita e il servizio interno di caserma”, lo Stato maggiore dell’Esercito disciplina i servizi di caserma. La circolare è stata modificata dallo Stato maggiore, con l’introduzione di elementi di novità rispetto alla precedente edizione. A causa delle modifiche apportate al regolamento interno, la categoria dei graduati, ad esempio, non potrà svolgere compiti in relazione alla propria anzianità di servizio e al grado ricoperto, trovandosi a ricoprire mansioni che prima erano affidate a militari di leva e volontari in ferma prefissata.

 

Il particolare il senatore Faraone nell’interrogazione sottolinea che il recente riordino delle carriere “prevede che ai militari delle varie categorie che rivestono il grado apicale (marescialli, sergenti e graduati) può essere attribuita una qualifica che comporta l’assunzione di attribuzioni di particolare rilievo in relazione al ruolo di appartenenza e all’anzianità posseduta. Nello specifico, tale previsione riguarda coloro che: a) ricoprono incarichi di maggiore responsabilità; b) sono i diretti collaboratori di superiori gerarchici, che possono sostituire in caso di impedimento o di assenza; c) assolvono, in via prioritaria, funzioni di indirizzo o di coordinamento con piena responsabilità per l’attività svolta.

 

In realtà per effetto del nuovo regolamento dei servizi di caserma, graduati con oltre 20 anni di servizio alle spalle si ritrovano a svolgere servizi effettuati da sempre dai militari di leva e dai volontari in ferma triennale senza un minimo di riconoscimento professionale dovuto al maggiore carico di responsabilità.

 

La Risposta del Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta

La Pubblicazione n. 2938 “Norme per la vita e il servizio interno di caserma” disciplina, sulla base dei principi e dei criteri fissati dalla Forza Armata in aderenza al quadro giuridico di riferimento, le modalità di svolgimento dei servizi interni alle strutture militari, fornendo ai Comandanti le opportune prescrizioni per l’impiego del personale al fine di garantire la sicurezza interna e la funzionalità delle installazioni.

Gli aggiornamenti rispetto all’edizione originale del documento (2009) attengono essenzialmente all’impiego dei Graduati nel servizio di guardia; in particolare, mentre il testo originale della Pubblicazione non prevedeva alcuna distinzione di categoria per lo svolgimento del servizio – disimpegnato sia dai Graduati, sia dai Militari di Truppa – si è proceduto, con successive varianti, ad assegnare ruoli e compiti in relazione al grado rivestito, attivando, nella vigente edizione aggiornata a fine 2015, a differenziare il servizio di “sentinella” – cui concorrono sia i Graduati, sia i Militari di Truppa – da quello di “Comandante della guardia”, limitato, sulla base dell’anzianità di grado, ai soli Graduati.

Lo spirito dell’aggiornamento della Pubblicazione – avviato già nel 2010, con il coinvolgimento di tutti i Vertici d’Area e della Rappresentanza Militare (COCER Esercito) – è stato quello di adeguare il documento al nuovo quadro normativo (in particolare, al Codice dell’ordinamento militare e al Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare), alle mutate esigenze delle Caserme (nello specifico, quella di ridurre il numero di servizi, divenuti eccessivi in relazione al ridotto personale stanziale) e ad alcune criticità nel frattempo manifestatesi, tra le quali l’invecchiamento del personale della Forza Armata, con particolare riguardo ai Graduati nei gradi. Nel corso di tale processo di aggiornamento e degli  approfondimenti condotti, anche successivamente, e sempre con il
coinvolgimento della Rappresentanza militare, è emersa:

  • la necessità, causa il citato invecchiamento del personale, che anche il grado apicale dei Graduati partecipasse al servizio di guardia. Diversamente, l’esenzione avrebbe comportato una consistente diminuzione del bacino dei disponibili per il servizio, rendendo impossibile la turnazione, stanti le maggiori consistenze di personale della categoria Graduati rispetto a quelle dei Militari di Truppa;

 

  • l’impossibilità di un’ulteriore revisione dei servizi in funzione delle novità introdotte dal riordino dei ruoli, in quanto il provvedimento non ha al momento generato effetti sull’impiego, sulle funzioni e sui compiti del personale.

 Sotto tale aspetto, una revisione della Pubblicazione potrà essere effettuata
allorquando saranno chiaramente defilati tali effetti in un quadro armonico che pone comunque la cura e il benessere del personale quale priorità assolute della Forza Armata.

Alla luce di quanto rappresentato, il documento, che ha visto la luce all’esito del processo di revisione e degli approfondimenti svolti – e, ripeto, condivisi – dalla Forza Amata, fissa in maniera univoca criteri e principi validi per tutte le categorie di personale militare, assicurando la sostenibilità dei servizi attraverso l’equa partecipazione del personale all’interno della categoria e tra le categorie, con parametri improntati all’economicità (riducendo il numero dei servizi) e alla modularità (attraverso servizi flessibili e adattabili alle diverse realtà locali).

Inoltre il documento, nella sua attuale versione, salvaguarda al massimo grado la differenziazione professionale tra Militari di Truppa e Graduati, attribuendo a questi ultimi maggiori responsabilità, in quanto essi soli concorrono al servizio di Comandante della guardia e ad essi soli, qualora nel grado apicale e in carenza di Sergenti, viene attribuita la possibilità di concorrere al servizio di Sottufficiale d’Ispezione.

Infine, la vigente edizione della Pubblicazione, nel recepire le problematiche della Forza Armata – in primis quella relativa all’incremento delle consistenze dei Graduati nelle fasce d’età più avanzata – è volta a tutelare il personale anche sotto l’aspetto della dignità professionale, in quanto ripartisce i servizi in base al principio gerarchico sancito dalla Legge, pur salvaguardando la necessaria autonomia e flessibilità dei Comandanti nell’organizzazione dei compiti, sulla base delle specifiche esigenze e della composizione della forza effettiva.

Nondimeno, nello spirito della progressiva valorizzazione del personale – che ha rappresentato, sin dall’inizio, uno dei principi cardine della mia azione – ritengo che l’imminente discussione degli interventi correttivi al Decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 94 (“Disposizioni in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze Armate”), nell’ambito dì un tavolo tecnico di prossima costituzione con il coinvolgimento della Rappresentanza militare possa rappresentare la sede opportuna per approfondire ulteriormente l’argomento, valutandone con la giusta lungimiranza, i possibili sviluppi futuri.

 

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