Geopolitica

Egitto: presidente del parlamento, risponderemo duramente a minacce alle nostra sicurezza nazionale

Il presidente del parlamento egiziano, Ali Abdel Al ha dichiarato che il suo paese reagira’ con una decisa risposta deterrente a qualsivoglia minaccia alla propria sicurezza nazionale. Lo riferisce l’emittente televisiva emiratina “Al Arabyia”. Le dichiarazioni del presidente del Parlamento sono arrivate durante una sessione plenaria della Camera dei rappresentanti in cui Abdel Al ha espresso il proprio sostegno alla dichiarazione del Cairo di ieri, 6 giugno.

Abdeal Al ha aggiunto che Il Cairo non tollerera’ alcuna minaccia neppure alla sicurezza della Libia, la quale costituisce il prolungamento della sicurezza egiziana. “Chiunque cerchi di ricreare le glorie del passato dovrebbe scordarselo. Non permettermo alla Libia di cadere in mano a un gruppo di terroristi….

Alcuni tentano di resuscitare i propri sogni di un passato gia’ gettato nell’immondizia e che non tonera’ piu’ in alcuna parte del mondo arabo”, ha aggiunto il presidente del parlamento riferendosi all’intervento turco. Ieri, 6 giugno, il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso il palazzo presidenziale del Cairo ha annunciato il raggiungimento di un accordo tra Haftar e Saleh in merito a una soluzione per la crisi libica. Tale accordo prevede l’entrata in vigore di un cessate il fuoco su tutto il territorio libico dalle sei dell’8 giugno e l’impegno all’estromissione delle forze straniere dal paese nordafricano nel rispetto delle risoluzioni Onu rilevanti e in direzione della ripresa di un dialogo politico intra-libico.

Approvata da varie parti quali Emirati Arabi Uniti, Russia e Francia, la dichiarazione del Cairo e il relativo cessate il fuoco per domani, 8 giugno, sono stati respinti stamani dal Gna di Fayez al Serraj. Stamani, un comunicato di Hami Aksoy, portavoce del ministero degli Esteri turco ha dichiarato che la Turchia respinge le accuse avanzate dall’Egitto sul suo ruolo in Libia durante la riunione del Gruppo ristretto della Coalizione globale anti-Daesh il 4 giugno.

Nel corso della riunione virtuale dei 32 membri del Gruppo ristretto della Coalizione globale anti-Daesh (acronimo in arabo per Stato islamico dell’Iraq e del Levante), il ministero degli Esteri egiziano Sameh Shoukry ha condannato le violazioni turche del diritto internazionale e delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza Onu nonche’ il ruolo “minaccioso” di Ankara in Libia. Aksoy accusa Khalifa Haftar, comandante dell’autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna), e i suoi alleati – Cairo inclusa – di ostacolare il processo di pace in Libia nel tentativo di rovesciare il Governo di accordo nazionale (Gna) tripolino, guidato da Fayez al Serraj, riconosciuto dalla comunita’ internazionale e appoggiato da Ankara. Aksoy precisa che “non e’ sorprendente che chi ha preso il potere con un colpo di Stato supporti un golpista. Il pluriennale sostegno militare del Cairo al golpista Haftar costituisce una chiara violazione delle risoluzioni Onu in merito”. Oksay conclude la sua dichiarazione ribadendo il sostegno turco al Gna.

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