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DIMEZZARE I DELEGATI DELLA RAPPRESENTANZA MILITARE EQUIVALE AD UN VENTESIMO DEL COSTO DI UN F35

Le
norme contenute all’art. 21, commi dal 17 al 21, della legge di stabilità
rappresentano una gravissima lesione del diritto alla rappresentanza dei
militari e una vera e propria offesa alla Commissione Difesa di Montecitorio,
nella quale da settimane è in esame la riforma della rappresentanza militare.

In nome di un fantomatico
risparmio si prevede il dimezzamento sia dei delegati che delle spese di
esercizio del mandato. Un risparmio esiguo equivalente a circa un ventesimo del
costo di un caccia F35. Una torsione antidemocratica, inquietante, in un
settore nel quale i diritti sindacali, a differenza che nella maggior parte dei
Paesi europei, sono fermi all’anno zero.
Lo
denunciano i componenti di Sel in Commissione Difesa on. Donatella Duranti e
on. Michele Piras.

Inoltre,
la possibile cancellazione della ripartizione per categorie del meccanismo
elettorale privilegia di fatto le gerarchie più alte delle Forze Armate,
introducendo un elemento di ulteriore verticalizzazione e gerarchizzazione di
un meccanismo di rappresentanza che invece andrebbe fortemente democratizzato.
Sinistra Ecologia Libertà si batterà per cancellare queste norme e rivolge un
appello alle componenti del Pd, come noi sensibili al tema dei diritti dei
militari, affinché convincano il governo a rispettare la discussione in atto in
Parlamento e invertire il senso di marcia.

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