Polizia

DA’ IN ESCANDESCENZA SOTTO EFFETTO DI COCAINA E MUORE. ORA VOGLIONO IL PROCESSO PER CINQUE POLIZIOTTI. UN FILM GIA’ VISTO

«Questo è un film già visto, perché sostenere che cinque poliziotti siano stati violenti causando la morte di un fermato, fa notizia e alimenta la macchina del fango. La linfa vitale per i processi mediatici». A sostenerlo è Gianni Tonelli, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) in merito all’opposizione del legale della famiglia del 44enne Aldo Laci, avverso la richiesta di archiviazione avanzata dal Pm e dal Gip del Tribunale di Busto Arsizio.

Secondo il legale della famiglia del 44enne albanese, fermato lo scorso 31 gennaio nelle sale dall’aeroporto di Milano Malpensa, mentre dava in escandescenza sotto effetto di cocaina, la morte dell’uomo sarebbe sopraggiunta a causa dell’azione violenta di almeno cinque agenti. Tesi questa, in contrasto con quella degli inquirenti che hanno parlato di morte per cause naturali, secondo gli esiti dell’autopsia disposta dal GIP, motivo per il quale è stata chiesta l’archiviazione.

«I primi esami hanno parlato di morte naturale, escludendo responsabilità dei miei colleghi, dunque confidiamo nella giustizia – continua Tonelli – non dimentichiamo che il 44enne era in stato di alterazione psicofisica a causa degli effetti della cocaina. E’ ora di finirla. Non si può trasformare in martire chi delinque e in criminale chi svolge correttamente il proprio lavoro a tutela dei cittadini».

 

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