Senza categoria

DA CONTRAVVENZIONI A DELITTI. DIVENTANO REATI L’INQUINAMENTO, L’OMESSA BONIFICA, PENE FINO A 15 ANNI

Gli ecoreati sono legge. Dopo 18 anni di battaglie,
i crimini contro l’ambiente non sono più contravvenzioni ma delitti: diventano
reati l’inquinamento, il disastro ambientale, l’impedimento dei controlli,
l’omessa bonifica, il traffico di materiale radioattivo.

I tempi di
prescrizione raddoppiano e le pene possono arrivare a 15 anni di reclusione.
Vuol dire che da oggi più difficilmente si ripeterà la vergogna dei processi
bloccati dalla decorrenza dei termini per disastri come la strage da amianto o
l’inquinamento provocato dalla discarica di Bussi alle falde idriche che
servono 700 mila persone.
INQUINAMENTO
AMBIENTALE
Il nuovo articolo 452-bis del codice penale punisce
l’inquinamento ambientale con la reclusione da 2 a 6 anni e con la multa da
10.000 a 100.000 euro chiunque abusivamente cagioni una compromissione o un
deterioramento “significativi e misurabili” dello stato preesistente “delle
acque o dell’aria, o di porzioni estese o significative del suolo e del
sottosuolo” o “di un ecosistema, della biodiversità, anche agraria,
della flora o della fauna. Sono inoltre previste delle aggravanti: reclusione
da 2 anni e 6 mesi a 7 anni se dall’inquinamento ambientale derivi ad una
persona una lesione personale; reclusione da 3 a 8 anni se ne derivi una
lesione grave; reclusione da 4 a 9 anni se ne derivi una lesione gravissima
reclusione da 5 a 12 anni in caso di morte della persona. Ove gli eventi lesivi
derivati dal reato siamo plurimi e a carico di più persone si applica la pena
che dovrebbe infliggersi per il reato più grave aumentata fino al triplo, fermo
restando tuttavia il limite di 20 anni di reclusione.

DISASTRO AMBIENTALE
E’ punito con la reclusione da 5 a 15 anni. Riguarda
un’alterazione irreversibile dell’equilibrio di un ecosistema; un’alterazione
dell’equilibrio di un ecosistema la cui eliminazione risulti particolarmente
onerosa e conseguibile solo con provvedimenti eccezionali; l’offesa all’incolumità
pubblica determinata con riferimento sia alla rilevanza del fatto per
l’estensione della compromissione ambientale o dei suoi effetti lesivi, sia al
numero delle persone offese o esposte al pericolo. Il disastro ambientale è
aggravato ove commesso in un’area protetta o sottoposta a vincolo o in danno di
specie animali o vegetali protette.

TRAFFICO E ABBANDONO MATERIALI AD ALTA RADIOATTIVITA’
L’art. 452-sexies punisce con la reclusione da 2 a 6
anni e con la multa da 10.000 a 50.000 euro il reato di pericolo di traffico e
abbandono di materiali ad alta radioattività. Il delitto è commesso da chiunque
abusivamente “cede, acquista, riceve, trasporta, importa, esporta, procura
ad altri, detiene, trasferisce, abbandona materiale di alta radioattività
ovvero, detenendo tale materiale, lo abbandona o se ne disfa
illegittimamente”

IMPEDIMENTO DEL CONTROLLO
Punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni
l’impedimento del controllo ambientale,  negando o ostacolando l’accesso
ai luoghi, ovvero mutando artificiosamente il loro stato. Il delitto di
inquinamento ambientale e quello di disastro ambientale commessi per colpa e
non per dolo sono puniti con pene ridotte fino ad un massimo di due terzi . Una
ulteriore diminuzione di un terzo della pena è prevista per il delitto colposo
di pericolo per l’ambiente.

ASSOCIAZIONI CONTRO L’AMBIENTE

Sono previste specifiche aggravanti nel caso di
commissione in forma associativa dei nuovi delitti contro l’ambiente.

RAVVEDIMENTO OPEROSO
Diminuzione di pena dalla metà a due terzi per chi
si impegna a evitare che l’attività illecita sia portata a conseguenze
ulteriori o provvede alla messa in sicurezza, bonifica e, ove possibile, al
ripristino dello stato dei luoghi, “prima che sia dichiarata l’apertura
del dibattimento di primo grado”. Se si collabora  concretamente con
l’autorità di polizia o giudiziaria ricostruire i fatti illeciti e per
rintracciare e gli autori ha una diminuzione della pena da un terzo alla metà.

CONFISCA

In caso di condanna o patteggiamento per i reati di
inquinamento ambientale, disastro ambientale, traffico e abbandono di materiale
ad alta radioattività, impedimento del controllo nonché per i reati associativi
il giudice deve sempre ordinare la confisca delle cose che sono il prodotto o
il profitto del reato o che sono servite a commetterlo. Niente confisca quando
i beni appartengano a terzi estranei al reato.
Se la confisca dei beni non è possibile, il giudice
ordina la confisca per equivalente. I beni e i proventi confiscatin sono messi
nella disponibilità della pubblica amministrazione competente e vincolati
all’uso per la bonifica dei luoghi. Niente confisca quando l’imputato abbia
efficacemente provveduto alla messa in sicurezza dei luoghi e, se necessario,
alla loro bonifica e ripristino. In caso di condanna o patteggiamento per uno
dei nuovi delitti ambientali, il giudice ordina al condannato il recupero e,
ove possibile, il ripristino dello stato dei luoghi,
PROCURATORE
ANTIMAFIA
Il procuratore della Repubblica che procede
per  delitti contro l’ambiente, dà notizia dell’indagine all’Agenzia delle
entrate e al procuratore nazionale antimafia.

ILLECITI AMMINISTRATIVI

Si prevede un procedimento per l’estinzione delle
contravvenzioni collegato all’adempimento da parte del responsabile della
violazione di una serie di prescrizioni e del pagamento di una somma di denaro.
Riguarda violazioni che non hanno provocato nè danno nè pericolo concreto e
attuale di danno alle risorse

Lascia un commento

error: ll Contenuto è protetto