Carabinieri

Carabinieri speronati da Maserati rubata, liberi i due albanesi: “Non c’è flagranza”

Una movimentata operazione dei Carabinieri a Castel Madama si è conclusa con un epilogo controverso. Due giovani albanesi di 24 anni, fermati dopo un rocambolesco inseguimento che ha visto coinvolta una Maserati rubata, sono tornati in libertà per decisione del Tribunale di Tivoli. L’episodio si inserisce in un contesto di crescente preoccupazione per la sicurezza nel borgo, teatro negli ultimi mesi di numerosi episodi criminali.

Dall’Inseguimento al Mancato Arresto

La vicenda ha avuto inizio sabato sera quando una pattuglia dei Carabinieri ha intercettato una Maserati sospetta con quattro individui mascherati a bordo. Il veicolo, risultato poi rubato a Guidonia Montecelio nell’ottobre 2024, ha speronato la gazzella dell’Arma prima di concludere la sua corsa contro un’auto in sosta. Gli occupanti si sono quindi dileguati nelle campagne circostanti, dando il via a una serrata caccia all’uomo.

I Due Fermi e la Decisione del Tribunale

Il primo fermato, residente a Tor Bella Monaca e con precedenti per reati predatori, è stato individuato mentre tentava di nascondersi lungo una strada. Il secondo, anch’egli domiciliato nella stessa zona e già sottoposto all’obbligo di firma, è stato intercettato all’alba di domenica, con gli abiti sporchi di fango. Nonostante gli elementi indiziari, inclusi i filmati di videosorveglianza, il Tribunale di Tivoli non ha convalidato gli arresti, citando la mancanza di flagranza di reato e l’assenza di un continuo contatto visivo durante l’inseguimento.

Quando i Cavilli Prevalgono sulla Sicurezza

Mentre il dibattito politico si concentra sullo scudo penale per le forze dell’ordine, episodi come questo sollevano interrogativi più pragmatici. Ore di inseguimenti, rischi per l’incolumità degli agenti e risorse impiegate rischiano di essere vanificate non tanto dalla mancanza di tutele, quanto dalla presenza di cavilli procedurali che possono trasformarsi in autentiche vie di fuga legali. Il caso di Castel Madama dimostra come una revisione mirata di alcune norme processuali potrebbe risultare più efficace di qualsiasi scudo penale nel garantire l’efficacia dell’azione delle forze dell’ordine.

  • foto di Tiburno Tv

Infodifesa è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale

Cosa Aspetti? Al costo di meno di un caffè al mese potrai leggere le nostre notizie senza gli spazi pubblicitari ed accedere a contenuti premium riservati agli abbonati – CLICCA QUI PER ABBONARTI

error: ll Contenuto è protetto