Carabinieri

CARABINIERI E LE ACCUSE DI AMNESTY INTERNATIONAL: “SIAMO STANCHI DI ESSERE INSULTATI”

Dura accusa di Amnesty International all’Italia: migranti torturati dalla polizia in hotspot italiani. I poliziotti italiani hanno fatto in alcuni casi ricorso a pratiche “assimilabili a tortura” per ottenere le impronte digitali dei migranti: è l’atto di accusa di Amnesty International, che ritiene l’Ue in parte responsabile di questa situazione. “Le pressioni dell’Ue sull’Italia affinché usi la mano dura con i migranti e i rifugiati, hanno portato a espulsioni illegali e a maltrattamenti che, in certi casi, sono assimilabili alla tortura”, scrive l’organizzazione a tutela dei diritti dell’uomo in un rapporto dedicato alla politica degli ‘hotspot’. Nei centri di registrazione voluti dall’Ue per facilitare l’identificazione dei migranti al loro arrivo sul suolo europeo, molti migranti rifiutano spesso di essere idenficati; il che ha spinto l’Italia ad agire “al di là della legalità” e a condurre “abusi scioccanti” da parte di alcuni poliziotti, spiega Matteo de Bellis, coordinatore del rapporto. “Nella loro determinazione a ridurre il perdurante movimento di rifugiati e migranti verso altri Stati membri, i leader europei hanno portato le autorità italiane al limite – e anche oltre – di ciò che è legale”, spiega De Bellis. “Il risultato è che gente traumatizzata, che arriva in Italia dopo viaggi drammatici, è stata sottoposta in qualche caso ad abusi scioccanti per mano della polizia, ma anche a espulsioni illegali”.

Riportiamo la replica del delegato Co. Ce. R. Carabinieri Alessandro Rumore

Ancora attacchi contro le Forze dell’Ordine.



Stavolta a sferrare l’ennesima denuncia contro Poliziotti e Carabinieri ci pensa Amnesty International che intervistando 170 Extracomunitari, rende noto delle torture e umiliazioni subite da parte delle Forze dell’Ordine.

Ancora una volta siamo noi Carabinieri e Poliziotti che dobbiamo subire un umiliazione di chi per un motivo o per l’altro, svegliandosi la mattina senza nulla da fare, comincia a tirare calci verso i servitori dello Stato.

Oggi tocca ad Amnesty International tirare schiaffi contro le Forze dell’Ordine con un indagine che ha nella sua stesura del ridicolo.
Forse chi attacca le Forze dell’Ordine su questo delicato tema, non conosce gli aspetti umanitari che tale personale mette a disposizione di questi fratelli e cittadini del mondo come noi, che si ritrovano in situazioni critiche esistenziale.

Gli Operatori di Polizia pur non avendo materiale sanitario adatto alle situazioni di emergenza, compiono il loro dovere giornalmente con alta dedizione e con altrettanto pericolo igienico sanitario.

Forse Amnesty International avrebbe dovuto occuparsi proprio degli Agenti delle Forze dell’Ordine che anche di tasca propria cercano di rendere più cordiale l’approccio di questi sventurati fratelli nel nuovo mondo cosiddetto civilizzato.

Forse Amnesty International avrebbe dovuto porsi la domanda se noi Forze dell’Ordine siamo tutelati da questa emergenza Mondiale, che grava sulle nostre spalle, mettendo ogni giorno la nostra vita a repentaglio per sopperire alle deficienze di uno Stato sempre in continua emergenza e che ci devolve incarichi e compiti assurdi, non adeguati e con tante lacune organizzative e logistiche.

Forse sarebbe stato opportuno fare un indagine su quante pattuglie vengono tolte giornalmente nel territorio Italiano per sopperire a emergenze continue di sbarchi di clandestini, di risse all’interno dei Centri di Raccolta, di violenze eseguite da taluni extracomunitari ai danni dei responsabili e preposti dei Centri di accoglienza o dei tanti Carabinieri e Poliziotti malmenati proprio da taluni criminali che rifugiandosi sotto la veste di immigrati clandestini entrano nel nostro paese dettando le loro regole.

A fronte di un una criminalità che avanza a dismisura interi contingenti di Carabinieri e Poliziotti strappati alle necessità di sorvegliare strade e quartieri a favore della tranquillità dei Cittadini Italiani per rimediare al menefreghismo Europeo su un tale e delicato compito assistenziale.

Invece no. Come sempre arrivano attacchi proprio alle Forze dell’Ordine che oggi sono l’ultimo baluardo al fine non di avere un paese nel caos più totale.
Oggi è toccato ad Amnesty International, in passato Parlamentari e Associazioni vari che hanno puntato e puntano tutt’ora il dito accusatorio contro Carabinieri e Polizia, senza sapere che essi sono l’anello più debole dello Stato. Uno Stato che li usa ma non li difende, che li sfrutta ma non li ricompensa a dovere, sprovvisti di un Ufficio Legale che li possa accompagnare nei vari processi accusatori ed ove gli stessi si ritrovano in piena solitudine all’or quando un Magistrato decide di puntare anch’esso il dito accusatorio.

Forse è questa la vera indagine che andrebbe eseguita, per sapere se chi difende è difeso, se chi Opera in situazione critiche è tutelato, se chi consola i malcapitati è a sua volta consolato ed aiutato.
Ma questo non importa a nessuno.
Allora rimaniamo nel nostro silenzio, urlando dentro di noi e aspettando una nuova inchiesta, una nuova indagine che ci butti immeritatamente fango sul nostro operato.

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