Editoriale

Carabinieri delle stazioni? Lavorano in una comfort zone. Polemiche sulla docu serie Basco Rosso

La formazione dei Carabinieri degli Squadroni Eliportati Cacciatori

La formazione dei Carabinieri degli Squadroni Eliportati Cacciatori è un processo lungo e complesso che richiede una grande preparazione fisica e mentale. I Carabinieri che scelgono di diventare Cacciatori devono superare una serie di test di selezione molto rigorosi che valutano le loro capacità fisiche e mentali. Durante la formazione, i Cacciatori imparano anche a lavorare in squadra e a coordinarsi con le altre unità dell’Arma. In breve, la formazione dei Carabinieri degli Squadroni Eliportati Cacciatori è estremamente impegnativa e richiede molta dedizione e sacrificio.

La docu-serie “Basco Rosso” trasmessa dalla RAI ha suscitato una forte controversia all’interno dell’Arma. La docu-serie racconta il percorso di addestramento per entrare negli Squadroni Eliportati Cacciatori, e ottenere così l’ambito Basco Rosso. Protagonisti sono anche gli istruttori a cui è affidato il compito di formare un corpo scelto che è impiegato in una delle guerre più difficili che esistano, quella alla criminalità organizzata. Ed è proprio per le parole di uno degli istruttori che sono scaturite non poche polemiche.

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La reazione delle stazioni dei Carabinieri alle affermazioni della docu-serie

Molti Carabinieri sono rimasti sorpresi da alcune affermazioni riguardanti la loro attività quotidiana nelle stazioni, ritenendole totalmente infondate e non rappresentative della realtà. I Carabinieri svolgono un lavoro prezioso e difficile, garantendo l’ordine pubblico e la sicurezza delle comunità in cui operano. Grazie alla loro presenza sul territorio, i cittadini italiani possono contare su un servizio di protezione efficiente ed efficace. È grazie ad esse che l’Arma dei Carabinieri è quel “simbolo che è ormai parte soprattutto integrante e nutrimento continuo della nostra identità e coscienza nazionale”, indicato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 5 giugno 2014.

Nella docu-serie (come si vede nel video che abbiamo postato) si sostiene che il lavoro in stazione sia meno impegnativo rispetto a quello dei cacciatori, “l’impiego in territoriale è leggermente più semplice” e chi non riesce a fare il cacciatore può tornare nella “comfort zone” della stazione, sottintendendo che il lavoro dei Carabinieri in stazione sia meno impegnativo rispetto al servizio svolto dai Cacciatori. Queste affermazioni hanno suscitato una forte reazione da parte di chi opera nelle stazioni, in quanto anche loro svolgono un servizio estremamente sacrificante e spesso non sanno cosa li attende durante il servizio o quale sia il turno del giorno successivo.

Critiche dei sindacati militari. Il Comando Generale dell’Arma controlla i contenuti della serie tv?

Molti sindacati militari dell’Arma dei Carabinieri hanno espresso forti critiche in relazione all’inadeguatezza tali affermazioni esprimendo dubbi e perplessità. Verrebbe da chiedersi se il Comando Generale dell’Arma, che ha autorizzato la produzione della serie, ne abbia controllato o approvato i contenuti. Sarebbe importante che i vertici dell’Arma facessero chiarezza, in modo da ristabilire il giusto equilibrio tra i diversi reparti e la giusta considerazione per tutte le attività svolte Carabinieri magari condividendone i successivi contenuti con le sigle sindacali prima di trasmetterli sulla Rete Nazionale. Ci auguriamo che tali problematiche possano essere superate e che la reputazione di qualsiasi reparto dell’Arma dei carabinieri, possa essere preservata e valorizzata in maniera adeguata.

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