Carabinieri

CAPITANO ULTIMO, UN AUTO A FUOCO SOTTO CASA. SI TEME ATTO INTIMIDATORIO

Un’auto è stata data alle fiamme davanti alla falconeria del capitano Ultimo, il colonello Sergio De Caprio, l’uomo che ha catturato il boss dei boss di Cosa nostra Totò Riina il 15 gennaio del 1993. “È stato un avvertimento? Questo lo valuterà il prefetto di Roma. Noi leggiamo chiaramente in quello che è successo, una assenza di sicurezza per i cittadini” ha commentato amaro il colonnello.

Accanto alla falconeria di De Caprio, alla periferia est di Roma, in via della Tenuta della Mistica, c’è una casa famiglia gestita dall’Associazione volontari capitano Ultimo che ospita minorenni. 

Alla fine le fiamme sono state domate e, fortunatamente, non si è registrato alcun ferito. I dieci rapaci presenti nei locali della falconeria sono rimasti illesi, così come le persone attualmente ospitate nella casa famiglia (nove minorenni con famiglie difficili).

Naturalmente i carabinieri hanno subito dato avvio alle indagini. La vettura incendiata, un’Audi, risulta rubata, e ciò che si teme è che dietro l’accaduto possano esserci intenti intimidatori nei confronti dell’uomo che catturò Salvatore “Totò” Riina.

Sul web cresce la solidarietà verso Sergio De Caprio, il carabiniere a capo dell’unità Crimor, diventato famoso per aver arrestato Totò Riina nel 1993. Da qualche mese Capitano Ultimo non ha più la scorta ed è stato lasciato solo. Per questo il coordinamento regionale della Calabria insieme al coordinamento Sud dell’Unione Sindacale di base dei Vigili del Fuoco ha voluto lanciare un appello tramite l’hashtag #ridatelascortaalcolonnelloSergioDeCaprio.

Dall’arresto di Riina sono almeno tre le minacce che De Caprio ha ricevuto da Cosa Nostra, il rischio rimane ancora elevato.

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