Carabinieri

Autorevolezza, cordialità, fermezza e decoro: lo stile del Carabiniere in una circolare del Comandante Generale

Il Carabiniere è sempre sotto il vaglio critico della società, poiché la divisa ed il particolare ruolo, anche quando opera in borghese, lo espongono ad una costante e censoria osservazione. In nessuna professione, come in quella militare, la stima, la considerazione, il consenso e la fiducia verso l’Istituzione dipendono in larga misura dalla condotta del singolo.

Nella pubblica opinione, il Carabiniere non è percepito soltanto come un professionista della sicurezza, ma è anche il depositario di un preciso costume, ossia quell’insieme di modi, linguaggio e atteggiamenti che rimanda inequivocabilmente allo stile proprio dell’Arma, consolidatosi nel corso di più di due secoli di storia e di tradizioni.”

E’ quanto ha recentemente sottolineato il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, generale di Corpo d’Armata Teo Luzi in una circolare sullo stile militare.

Uno stile che si traduce nella cordialità scevra da confidenza, nell’autorevolezza priva di arroganza, nella fermezza mai irriguardosa, nella sobrietà della parola e del gesto, nel decoro della persona e dell’uniforme. Sono anche questi gli elementi che qualificano il Carabiniere e lo fanno oggetto di fiducia e rispetto soprattutto nelle circostanze critiche, quando il modo di gestire l’evento qualifica e legittima la giusta imposizione della legge.Non dobbiamo mai dimenticare che la gente, nell’entrare in una caserma dell’Arma, si aspetta anzitutto attenzione, interesse e umana partecipazione. Ecco perché i comportamenti, sempre educati e mai grossolani, devono essere accompagnati da un linguaggio garbato e da un atteggiamento mai sbrigativo o superficiale, specie nelle circostanze più delicate che richiedono grande sensibilità, prudenza e capacità di ascolto.”

Tali doveri vigono non solo nell’attività professionale, ma anche nella sfera privata, in cui lo “stile” del Carabiniere, come quello di ogni militare, può ingenerare la stima altrui, ispirando il principio dell’autorità e la consapevolezza della propria dignità.

Per questo il Generale Luzi sottolinea che Ciò vale, a maggior ragione, anche al di fuori del servizio. Il Carabiniere è sempre osservato dalla comunità e deve dare di sé un’immagine rassicurante e ordinata, evitando trascuratezza, alterazioni o eccentricità.”

Soffermandosi su questo aspetto, il Comandante Generale evidenzia Il Carabiniere non deve stupire, ma deve fornire certezza perché, in divisa o in borghese, rappresenta comunque l’immagine stessa dell’Arma e, quindi, dello Stato.”

Si dice che la forma è sostanza – prosegue il Comandante Generale – ed è vero, perché la sostanza – ossia il risultato dell’azione – è più efficace nella percezione e nel successivo apprezzamento degli italiani se prodotta attraverso forme adeguate.

Atteggiamenti chiari e puliti rafforzano l’autorevolezza del Carabiniere e ottengono condotte responsabili dal cittadino: il perfetto assetto di una pattuglia di Carabinieri sarà sempre un monito per tutti e per tutti un’immagine forte di affidabilità, da guardare con rispetto.”

Infine una particolare attenzione in sede formativa, ai giovani frequentatori dei corsi di formazione dell’Arma dei carabinieri affinché possano comprendere il “discrimine tra un comportamento naturalmente disinvolto e un’indolente superficialità.

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