Aeronautica militare, tre sottufficiali arrestati per corruzione: condizionavano le selezioni dei candidati
Avrebbero condizionato e inquinato le procedure di selezione relative al reclutamento nel settore delle Forze Armate e delle Forze dell’Ordine. Stamane militari del Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri hanno eseguito nelle province di Foggia, Napoli, Roma, Taranto e Benevento, in collaborazione nella fase esecutiva con i militari dei rispettivi comandi provinciali, sei misure cautelari personali nei confronti di sottufficiali e di un ufficiale dell’Aeronautica Militare e di un dipendente del Ministero della Pubblica Istruzione, ritenuti responsabili dei reati di corruzione, traffico di influenze illecite, falso e sostituzione di persona.
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È stato eseguito anche un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, per 523.500 euro nei confronti di due sottufficiali, ritenuti i principali indagati.
I provvedimenti sono stati emessi dall’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Foggia, su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo dauno, a seguito delle attività investigative delegate al Raggruppamento Operativo Speciale nel 2021, dalle quali è emerso che due sottufficiali dell’Aeronautica Militare, entrambi in servizio nel 32° Stormo di Amendola in concorso con altre persone, alcune delle quali pubblici ufficiali non ancora identificati, sarebbero al centro del circuito corruttivo.
Nel procedimento penale risultano indagate diverse persone, tra cui genitori e parenti di aspiranti candidati a concorsi, un sottufficiale della Guardia di Finanza, nonché un sottufficiale dell’Aeronautica Militare in congedo. Nel corso della stessa indagine, su delega della Procura di Foggia, a novembre scorso sono state eseguite alcune perquisizioni domiciliari, negli uffici e le abitazioni di alcuni indagati. Per due sottufficiali è stata disposta dal gip del Tribunale di Foggia, la misura cautelare in carcere, per un altro sottufficiale è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari, mentre per le restanti persone coinvolte a vario titolo, obbligo di dimora nel comune di residenza, misura interdittiva della sospensione dai pubblici uffici e servizi per la durata di quattro mesi.
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