Crosetto e i sindacati militari, è scontro sul decreto: “Un pastrocchio liberticida”
NUOVO REGOLAMENTO SINDACALE DELLE FORZE ARMATE SCATENA PROTESTE
Il Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC) ha espresso forte disappunto sul recente regolamento attuativo per l’esercizio della libertà sindacale nelle Forze armate, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 3 febbraio 2025 ed in vigore dal prossimo 18 febbraio.
AMBITI DEL DECRETO
Il regolamento disciplina:
– Costituzione delle associazioni sindacali militari
– Procedure di riconoscimento
– Esercizio dei diritti sindacali
– Rappresentatività sindacale
– Relazioni con i vertici militari
– Modalità di svolgimento delle attività sindacali
LE CRITICHE DEL SINDACATO
“È un pastrocchio di articoli illiberali, liberticidi, denso di ingerenze nelle libere attività sindacali”, denuncia il NSC in un comunicato diretto al Ministro della Difesa Crosetto e al Sottosegretario Perego. Il sindacato contesta particolarmente la modalità di elaborazione del testo, smentendo le affermazioni sulla presunta condivisione con le associazioni sindacali: “Le regole del gioco, anziché essere condivise o quantomeno illustrate e discusse assieme ai Sindacati dei Militari, sono state partorite in maniera unilaterale”.
“Oltretutto – prosegue NSC – è un parto travagliato, che nasce già vecchio, che puzza di stantio, oramai superato dalla prassi quotidiana delle relazioni sindacali.
Un regolamento che vuole andare a disciplinare la legge 46/2022 già nata male, inattuabile e a detta di tutti (anche di coloro che la votarono all’epoca), bisognevole di una profonda revisione.”
IL PARADOSSO POLITICO
Il documento solleva interrogativi sulla coerenza politica: “Nel momento in cui una parte della politica si schiera dalla parte delle Forze dell’Ordine, gridando a squarciagola la rivendicazione di maggiori tutele, viene permessa la creazione di simili regolamenti che vanno contro chi ha il compito di tutelare gli operatori”.
PROSSIMI PASSI
NSC ha annunciato di voler richiedere un incontro urgente con il Ministro Crosetto per discutere quello che definisce uno “scempio giuridico”, anticipando possibili profili di incostituzionalità del regolamento, specialmente in riferimento all’articolo 39 della Costituzione sulla libertà sindacale.
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