Intelligence

Visita riservata del capo dell’Aise in Niger, la giunta golpista diffonde la foto

La visita a Niamey del generale Giovanni Caravelli, direttore dell’Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna (Aise), aveva l’obiettivo di riavviare i rapporti bilaterali tra Italia e Niger dopo il colpo di stato militare della scorsa estate. Tuttavia, la missione diplomatica si è trasformata in imbarazzo per il governo italiano quando la giunta golpista ha diffuso sui social immagini e video dell’incontro.

L’Italia cerca di preservare la cooperazione

Secondo quanto dichiarato dai golpisti, Caravelli avrebbe portato “un messaggio di solidarietà” da parte della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, volto a “rafforzare la cooperazione” tra i due paesi.

Tuttavia, fonti dell’intelligence italiana hanno smentito tale versione, negando l’esistenza di un messaggio ufficiale di Meloni e confermando il carattere esplorativo e riservato dell’incontro. La missione di Caravelli seguiva quelle dell’ambasciatore Riccardo Guariglia e del generale Francesco Paolo Figliuolo, segno della volontà italiana di riaprire il dialogo con Niamey dopo il golpe, pur nella delicatezza della situazione.

L’Italia resta infatti l’unico paese Ue presente in Niger con un contingente di 250 militari impegnati in attività di addestramento, nonostante la presa del potere da parte della giunta guidata da Tiani. Proprio il leader de facto del Paese avrebbe elogiato, stando al comunicato, “la professionalità degli istruttori italiani”, auspicando un aumento del supporto di Roma alle forze armate nigerine.

Diffusione delle foto, imbarazzo per Roma

La visita di Caravelli, però, avrebbe causato imbarazzo al governo italiano poiché la giunta ha diffuso sui social immagini e video dell’incontro, che doveva rimanere riservato.

La pubblicazione di foto e video da parte della giunta sembra aver avuto l’obiettivo di accreditare un sostegno italiano al nuovo governo de facto, mettendo in difficoltà la diplomazia italiana. La missione di Caravelli avrebbe dovuto rimanere riservata, per non compromettere gli equilibri regionali in un’area strategica per l’Italia, crocevia di interessi tra potenze occidentali, Russia e forze jihadiste.

Equilibri difficili dopo il golpe

Per l’Italia gestire il Niger dopo il golpe è delicato, poiché la giunta ha mostrato aperture verso Russia e Iran, chiudendo le porte agli americani. La stabilità dell’area saheliana è però strategica, da qui la scelta italiana di non interrompere la cooperazione, pur evitando legittimazioni dirette della giunta.

La diffusione delle foto rischia di accreditare un avallo italiano al nuovo corso, mettendo in difficoltà la rete diplomatica di Roma. L’intelligence italiana svolge un ruolo fondamentale in Africa, come dimostra la recente liberazione di ostaggi in Mali ad opera dell’Aise.

L’obiettivo è espandere la raccolta di informazioni per la sicurezza nazionale, in una regione instabile tra terrorismo, golpe e crisi umanitarie. Mantenere un punto d’appoggio in Niger è quindi strategico, anche per bilanciare l’influenza di potenze rivali.

L’intelligence presidio degli interessi italiani

La visita di Caravelli si inserisce in questa logica di rafforzamento dei legami con Niamey, per tutelare gli interessi italiani. Le foto diffuse rischiano però di vanificare lo sforzo, minando la credibilità dell’azione italiana agli occhi dei partner internazionali.

Sarà importante gestire con equilibrio i prossimi passi, mantenendo canali riservati con la giunta ma evitando di compromettere i rapporti regionali. La discrezione è essenziale in questa partita geopolitica complessa, in cui l’intelligence rappresenta l’assicurazione sulla vita degli interessi nazionali.

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