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Vaccino, Tar ferma sospensione militari che non hanno adempiuto all’obbligo

Il giudice monocratico del Tar del Lazio della prima sezione si è pronunciato per l’annullamento della sospensione dal servizio dei militari ricorrenti che si sono sottratti all’obbligo vaccinale. Come ricordiamo dal 15 dicembre è scattato l’obbligo vaccinale per tutti i militari e le forze di polizia quale requisito essenziale per lo svolgimento dell’attività lavorativa. L’ accertamento del mancato rispetto dell’obbligo vaccinale, infatti, comporta «l’immediata sospensione dal diritto di svolgere l’attività lavorativa» ma anche «la perdita del diritto alla retribuzione». Il periodo di sospensione dal servizio implica la «perdita dell’anzianità di servizio» relativa nonché quella della quota «per la maturazione delle ferie». Va solo tenuto in conto che la sospensione «cesserà comunque di essere efficace decorsi sei mesi dalla data del 15 dicembre 2021».

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LA PRONUNCIA DEL TAR

Oltre 20 i ricorrenti, militari dell’Esercito Italiano, che hanno visto bloccato il provvedimento di sospensione per via delll’obbligo vaccinale. “Previa, ove necessario, disapplicazione dell’art. 2 del Decreto Legge n. 172 del 26.11.2021, convertito in Legge n. 3 del 21.01.2022, recante ‘Misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali’; previa, ove necessario, remissione alla Corte Costituzionale della questione di legittimità costituzionale dell’art. 2 del decreto legge n. 172 del 26.11.2021, convertito in legge n. 3 del 21.01.2022” si legge nel documento, che prospetta quindi l’illegittimità costituzionale. Una decisione che farà certamente discutere.

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