Vigili Del Fuoco

Una cinquantina di pugni alla testa: così è stato ucciso Giuseppe, Vigile del Fuoco 34enne

Giuseppe Tucci, il vigile del fuoco 34enne di Foggia, deceduto per le gravi conseguenze del pestaggio avvenuto la notte tra il 10 e l’11 giugno all’esterno della discoteca-ristorante ‘Frontemare’ di Rimini sulla riviera romagnola, lascia una compagna e un figlio. Sotto choc i genitori e la sorella.

Il padre, Claudio, è anch’egli un operatore del 115 in servizio a Foggia. Giuseppe, tifoso rossonero del gruppo ‘Ultras 1980’, dal 2019 prestava servizio presso il distaccamento dell’aeroporto Federico Fellini di Rimini, dove si era trasferito.

Poche ore prima della violenta aggressione ad opera di Klajdi Mjeshtri – il 28enne albanese residente a Fano con un passato da arbitro di calcio e addetto alla sicurezza nei locali, la vittima aveva trascorso la serata in compagnia di un collega, con il quale, prima di raggiungere il locale, aveva guardato in tv la finale di Champions League tra Inter e Manchester City.

L’aggressione fuori dalla discoteca

Secondo quanto riporta RiminiToday in un articolo di Tommaso Torri, dentro al locale di Viale Principe di Piemonte, il 34enne pompiere avrebbe scatenato la reazione del buttafuori dopo essersi avvicinato ad una ragazza e averle sbirciato il telefono cellulare.

A quel punto, Giuseppe Tucci sarebbe stato allontanato una prima volta dalla discoteca. Poi, insieme all’amico che si trovava con lui, avrebbe preso la strada di casa a poche centinaia di metri dal locale.

Poco dopo sarebbe tornato indietro da solo cercando di rientrare al ‘Frontemare’ passando però dalla terrazza che si affaccia sulla spiaggia. E’ a questo punto che si interrompe la linea temporale con la vittima che viene soccorsa dal personale del 118, chiamato dalla stessa discoteca, nel vicolo accanto al locale.

ll pompiere foggiano è stato trovato riverso a terra, privo di conoscenza, con il sangue che gli usciva dalla bocca. Almeno una cinquantina i colpi incassati alla testa. Soccorso dagli operatori sanitari del 118, intervenuti sul posto su richiesta del personale del locale, le sue condizioni sono apparse subito gravi. I medici non hanno potuto far altro che constatare la morte cerebrale del ragazzo.

Interrogatorio di garanzia e autopsia

Ieri pomeriggio, alle 16.,35, i medici hanno staccato le macchine che lo tenevano in vita dopo che i genitori del ragazzo hanno acconsentito all’espianto degli organi. L’aggressore è in carcere con l’accusa di omicidio volontario. Mercoledì verrà ascoltato dal Gip titolare delle indagini nell’interrogatorio di garanzia. L’autoposia sul corpo della vittima verrà eseguito giovedì.

I commenti di chi era al ‘Frontemare’

Chi c’era quella sera o ha assistito all’immagine di Giuseppe riverso a terra scrive sui social: “All’interno del locale non abbiamo notato nulla di così tragico….Mi piange il cuore ricordare la dinamica di quando era steso per terra privo di sensi mentre lo rianimavano, io con le lacrime come tanti altri sperando che ce la facesse. E ancora, “era al tavolo che scherzava con noi, lui con un suo amico, io con i miei e a due passi da noi il buttafuori in questione. Non era ubriaco, non si può morire così, poveri genitori…”

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