Ultimo aereo italiano da Kabul, il comandante dei carabinieri: «I miei uomini mi chiedevano di lavorare senza sosta»
Il capitano Alberto Dal Basso era a capo della seconda brigata mobile dei Carabinieri, il contingente militare schierato a Kabul a difesa del personale diplomatico dell’ambasciata. È rientrato in Italia a bordo dell’ultimo volo del ponte aereo con l’Afghanistan e ai giornalisti presenti ha raccontato le emozioni provate nelle ultime settimane.
“Abbiamo lasciato una situazione molto caotica e incerta ma siamo riusciti a recuperare anche più degli obiettivi che ci eravamo prefissati”, ha detto Dal Basso. “L’attentato? È stato scioccante, ma eravamo stati avvisati e il console Tommaso Claudi ha deciso di sospendere le operazioni di recupero e questo ci ha probabilmente salvato la vita – ha detto -. Il luogo dell’attentato era esattamente quello dove andavamo per recuperare i civili afghani”. “Paura? Sì, ne abbiamo avuta. Abbiamo provato a gestirla ed essere qui tutti insieme è la dimostrazione che ci siamo riusciti. Siamo addestrati, ma la realtà è sempre peggiore dell’addestramento”, ha concluso il comandante.
«I miei uomini si sono comportati in modo eccezionale, non si sono mai tirati indietro e, anzi, mi chiedevano continuamente di poter andare a lavorare senza sosta».
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