Ucciso durante Tso, condannato il carabiniere che sparò contro Mauro Guerra: dovrà risarcire la famiglia
I giudici della Corte d’Appello di Venezia hanno condannato il carabiniere Marco Pegoraro a rifondere alla famiglia di Mauro Guerra un risarcimento di 260mila euro. Il carabiniere, che era stato assolto in primo grado dall’accusa di eccesso colposo di legittima difesa, è stato giudicato responsabile, ai soli fini civilistici, dell’uccisione del 32enne Mauro Guerra, ammazzato il 29 luglio 2015 da un colpo di pistola dal carabiniere Pegoraro mentre stava per portare a termine un Tso giudicato illegittimo. «Siamo così felici che non troviamo le parole — dice la sorella di Mauro, Elena, che stamattina era in corte d’appello insieme a mamma Giuseppina e al fratello Jacopo — era la sentenza che meritavamo dopo sei anni, Mauro ha finalmente avuto un po’ di giustizia». La sentenza è stata emessa dalla Corte d’appello di Venezia che ha riconosciuto il militare dell’Arma responsabile di eccesso colposo di legittima difesa e lo ha condannato al risarcimento dei danni provocati ai i familiari della vittima, costituiti parte civile con gli avvocati Fabio Pinelli e Alberto Berardi. In attesa della quantificazione esatta, l’imputato dovrà versare una provvisionale complessiva di 260mila euro. La condanna limitata al risarcimento perché l’impugnazione contro l’assoluzione di primo grado è stata presentata solo dalle parti civili e non dalla procura. La sentenza potrà essere impugnata.
La richiesta rigettata
L’udienza era iniziata con il rigetto della richiesta degli avvocati della famiglia Fabio Pinelli e Alberto Berardi, di sentire a dibattimento il maresciallo Filippo Billeci, testimone mai sentito in aula, presente il giorno della tragedia, che ha dichiarato come quel giorno Mauro Guerra non fosse pericoloso e che non era necessario sparargli. Una volta aperta la camera di consiglio le giudici della Corte d’Appello sono uscite dopo due ore con la sentenza.
La mamma della vittima
Soddisfatta la mamma di Mauro «il carabiniere era stato assolto, avrebbe dovuto andare in prigione», ha detto a caldo dopo la decisione dei giudici. Mauro Guerra, commercialista 32 enne di Carmignano di Sant’Urbano, era stato freddato mentre tentava di sottrarsi a un trattamento sanitario fuori legge messo in atto dai carabinieri, che per ore sotto il sole avevano tentato di convincerlo a seguirli in ospedale. Guerra venne colpito da un colpo di pistola mentre picchiava un carabiniere che gli aveva messo le manette: era in mutande e disarmato.