Avvocato Militare

Telecamere in caserma: orari di presenza diversi dal memoriale di servizio. Procura militare indaga Luogotenente. “Assolto dal Tribunale Militare di Napoli”

Il tribunale penale militare di Napoli ha assolto il Luogotenente Vito Diceglie da tutte le accuse mosse nei suoi confronti, riguardante gli orari in cui il sottufficiale era al lavoro presso la Stazione dei carabinieri di Monopoli. Secondo gli inquirenti il sottufficiale sarebbe entrato e uscito a suo piacimento dalla caserma non rispettando gli orari di servizio.

Nel 2020 il sottufficiale era stato monitorato attraverso alcune telecamere installate in caserma. Inizialmente erano presenti solo due strumenti di videosorveglianza, ma successivamente, su ordine della Procura militare di Napoli, ne vennero installati altri due, senza che la maggior parte dei militari ne fosse a conoscenza.

LEGGI LA SEZIONE AVVOCATO MILITARE DI INFODIFESA 

Secondo l’accusa, il Luogotenente Diceglie sarebbe entrato e uscito dalla caserma in orari non conformi a quelli stabiliti dal memoriale di servizio, ottenendo così un ingiusto profitto dalla percezione di emolumenti senza aver svolto il lavoro come previsto. Era stato così denunciato per truffa aggravata ai danni dell’Amministrazione militare.

Cosa è emerso in dibattimento

Tuttavia, tra il memoriale di servizio e le registrazioni delle telecamere, sono stati riscontrati diversi errori riguardanti gli orari effettivi del sottufficiale. Inoltre, nella delicata operazione investigativa in cui era coinvolto, il Luogotenente Diceglie stava seguendo diverse indagini sulle truffe ad anziani e sull’assenteismo all’ospedale “San Giacomo”.

Dopo una lunga istruttoria dibattimentale, le tesi difensive del suo avvocato hanno permesso di dimostrare che Diceglie, godendo di una certa autonomia nella sua attività lavorativa e stima della Procura di Bari, aveva usciva e rientrava al di là di quanto scritto nel memoriale di servizio per svolgere attività di indagine e non per effettuare questioni personali.

Dopo tre anni di dibattimento, è emerso che le discrasie di orari non erano dovute a fatti privati del sottufficiale ma alla sua attività di servizio. Pertanto, il Tribunale militare di Napoli ha emesso un’assoluzione perché il fatto non sussiste. Secondo il legale difensore di Diceglie l’istruttoria dibattimentale ha dimostrato l’attività costante e continuativa del Luogotenente Vito Diceglie nelle molteplici attività di Polizia giudiziaria. Il processo ha inoltre permesso non solo di ribaltare le accuse e accertarne l’innocenza ma anche di evidenziare la competenza e la diligenza del sottufficiale nello svolgimento degli incarichi

Cosa aspetti?

Al costo di meno di un caffè al mese potrai leggere le nostre notizie senza gli spazi pubblicitari ed accedere a contenuti premium riservati agli abbonati – CLICCA QUI PER ABBONARTI

error: ll Contenuto è protetto