Spara all’uomo che aveva tentato di investirlo: assolto il carabiniere accusato di tentato omicidio
Era andato a processo con l’accusa di tentato omicidio. Il carabiniere, infatti, aveva esploso un colpo di pistola contro un uomo che non si era fermato a un posto di blocco, ferendolo. Ora, però, la Corte d’Appello conferma l’assoluzione del primo grado perché “il fatto non costituisce reato”.
L’inseguimento e lo sparo
Tutto era successo l’1 settembre del 2017 a Macherio, in provincia di Monza e Brianza. Un uomo, un 47enne, non si era fermato all’alt. Secondo la ricostruzione, con il suo suv ha tentato più volte di speronare le gazzelle dei militari e di investire i carabinieri.
A quel punto era scattato un inseguimento. Una volta raggiunto il 47enne, l’allora appuntato 34enne ha sparato il fuggitivo tra la spalla e il collo. Il proiettile è poi fuoriuscito dalla parte opposta del corpo, ma secondo l’accusa avrebbe potuto ucciderlo. Per questo motivo, era stata chiesta la condanna a 4 anni e 8 mesi.
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La versione della difesa
La difesa, però, ha sottolineato più volte come prima di sparare l’appuntato aveva tentato di bloccare il 47enne anche aggrappandosi alla portiera del suv. Non sapendo chi fosse quell’uomo, “ha sparato dall’alto verso il basso” perché altrimenti avrebbe rischiato “di colpire un passante se sparava alle gomme o in aria”.
Prima di colpire il 47enne, il proiettile “ha preso una traiettoria non voluta a causa della destabilizzazione dovuta all’impatto con il vetro del finestrino”. Insomma, i suoi legali hanno semplicemente detto che quel giorno l’appuntato fece il suo dovere. Il 34enne ha sempre goduto della fiducia dell’Arma, che lo ha fatto restare in servizio per tutta la durata del procedimento giudiziario. E ora, con la sentenza d’appello, la sua innocenza è stata ribadita.