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SIRIA, PRIMO RAID RUSSO: PENTAGONO "HANNO COLPITO UNITÀ ADDESTRATE DALLA CIA"

 
(di Franco Iacch) – Il primo raid
russo in Siria, avv appena due giorni dopo l’incontro tra Putin ed Obama per
smussare le profonde differenze di approccio dei loro paesi nel conflitto, non
sarebbe stato indirizzato contro le postazioni dello Stato islamico. Secondo
alcuni funzionari USA, ripresi dal quotidiano statunitense Washington Post, i
russi avrebbero bombardato unità sostenute dagli Stati Uniti e precedentemente
addestrate ed armate dalla CIA.

E’ innegabile che l’introduzione del
“potere aereo russo” in Siria sconvolgerà la strategia degli Stati Uniti che,
ad oggi, continua a mostrare evidenti lacune di approccio. I raid russi hanno
dimostrato, ancora una volta, che Putin sostiene Assad e quello stesso status
quo che Obama continua a definire come la causa principale della questione
siriana. Il Pentagono si è detto infastidito del primo raid russo, anche per le
modalità utilizzate: Mosca avrebbe notificato l’inizio dei bombardamenti
soltanto un’ora prima che prendessero il via le operazioni.

Secondo il Ministero della Difesa
russo, i bombardieri hanno colpito venti Target dello Stato islamico a Rastan,
Talbiseh ed in altre città nei pressi di Homs, punto strategico della Regione.
Subito dopo i raid, il Pentagono, ha espresso forti perplessità sulle unità
colpite. Sappiamo che proprio la zona di Homs è stata focolaio della rivolta
popolare contro Assad nel 2011 e non è mai stata identificata come roccaforte
del califfato. I bombardieri russi sarebbero entrati in azione per spianare la
strada agli elicotteri armati di Assad.

La provincia di Homs rappresenta il
collegamento principale tra la capitale Damasco e le roccaforti del governo
sulla costa mediterranea, tra cui la città portuale di Latakia (e quella base
navale di Tartus gestita da Mosca). I russi, si attende ancora il comunicato
ufficiale del Pentagono, avrebbero bombardato la cittadina di Lataminah, nella
provincia siriana occidentale, sotto il controllo del gruppo ribelle Tajammu
al-Aaza. Il gruppo, appoggiato dagli Stati Uniti, ha anche pubblicato un video
che mostra aerei da combattimento che solcano il cielo pochi secondi prima che
iniziassero a sganciare ordigni.

La CIA ha formato migliaia di
combattenti nelle sue basi segrete in Giordania, nel tentativo di rafforzare le
fazioni moderate contro il governo di Assad. Lo strike russo sulle unità
sostenute dagli Stati Uniti non farà altro che incrinare i rapporti con
l’amministrazione Obama da cui adesso si attende una risposta.

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