Intelligence

RIASSETTO INTELLIGENCE: FIGLIUOLO VERSO L’AISE, L’ESERCITO CONQUISTA I SERVIZI

CAMBIO AI VERTICI DELL’AISE: FIGLIUOLO DESIGNATO COME NUOVO VICEDIRETTORE

Svolta ai vertici dell’intelligence italiana: il generale Francesco Paolo Figliuolo si appresta a diventare il nuovo vicedirettore dell’Agenzia informazioni e sicurezza esterna (AISE). La nomina, voluta direttamente dalla premier Giorgia Meloni, segna un importante avvicendamento nel comparto intelligence nazionale.

SUCCESSIONE AL VERTICE

Figliuolo subentrerà a Nicola Boeri, attuale vice di Giovanni Caravelli, che concluderà il suo mandato a febbraio senza proroghe, diversamente da quanto accaduto per De Donno all’AISI anche lui Generale dell’Esercito e rinnovato per due anni alla vice-direzione dell’Aisi a un passo dall’eta pensionabile

UN CURRICULUM DI PRESTIGIO

Il generale Figliuolo, noto all’opinione pubblica per il suo ruolo di commissario straordinario durante l’emergenza Covid-19 sotto il governo Draghi, lascia l’incarico di commissario per la ricostruzione post-alluvione in Emilia-Romagna, dove potrebbe subentrare il generale Mauro D’Ubaldi. Attualmente, Figliuolo guida il COVI, organismo di coordinamento delle operazioni militari nazionali e internazionali.

TEMPISTICA E STRATEGIA

La nomina, giunta in prossimità della scadenza del suo mandato in Emilia-Romagna (26 dicembre 2024), garantisce la continuità operativa di una figura chiave nell’apparato statale. La decisione di Palazzo Chigi riflette la forte fiducia riposta nel generale.

FORSE UN CAMBIO ANCHE AL VERTICE?

La designazione ha suscitato alcune perplessità negli ambienti militari, creando una situazione senza precedenti con tre generali dell’Esercito ai vertici dell’AISE. Due recenti impasse diplomatiche – la diffusione non autorizzata di foto in Niger e una controversa telefonata trapelata prima del crollo del regime siriano – potrebbero portare a due scenari: o un’ulteriore promozione di Figliuolo a direttore dell’AISE, considerando il suo profilo troppo elevato per una posizione subordinata, oppure un ritorno dell’Arma dei Carabinieri nei ruoli chiave dei servizi segreti, da cui appare attualmente estromessa dal governo Meloni sia nel comparto interno che in quello estero.

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