Esteri

Putin dopo la rivolta della Wagner: “Pronto a tutto per difendere lo Stato”

Il presidente russo ha parlato in televisione dopo l’annunciata rivolta del gruppo Wagner e le crescenti tensioni nella città di Rostov. “Sono pronto a tutto per difendere lo Stato”, ha detto Putin nel suo intervento.

Putin parla alla nazione dopo che il capo dei mercenari Wagner Prigozhin ha dichiarato ufficialmente guerra ai vertici di Mosca. Il leader del gruppo militare ha fatto sapere di essere arrivato al quartier generale dell’esercito russo a Rostov per poi dichiarare la presa della città. La motivazione scatenante dell’insurrezione, secondo quanto si apprende, è l’accusa alle truppe regolari di aver bombardato gli accampamenti dei combattenti Wagner, su ordine del ministro della Difesa Sergei Shoigu. Accusa respinta dal ministero della Difesa russo. Così sale la tensione in tutto il Paese. Ecco cosa ha detto Putin nelle sue parole rivolte alla nazione.

Putin: “Pronto a tutto per difendere lo Stato”

“Quello che stiamo affrontando è un tradimento. Gli interessi personali hanno portato al tradimento del nostro Paese e alla causa che le nostre forze armate stanno combattendo”. ha detto in televisione il presidente russo, Vladimir Putin, riferendosi all’azione dei mercenari della Wagner. Putin ha aggiunto di essere “pronto a tutto per difendere lo Stato”. “Tutti coloro che sono andati sulla via del tradimento saranno puniti e saranno ritenuti responsabili. Le forze armate hanno ricevuto gli ordini necessari”, ha aggiunto.

Il gruppo Wagner ha “pugnalato la Russia alla schiena. Difenderemo il nostro popolo e il nostro Stato da qualsiasi tradimento interno come quello con cui abbiamo a che fare oggi”, ha detto Putin. “Tradimento del Paese, del popolo e della causa per cui stiamo combattendo e per cui sono morti gli eroi che sono riusciti a liberare le città del Donbass”.

“Come comandante in capo e cittadino russo farò tutto il possibile per difendere la Costituzione, la libertà e la sicurezza della Russia. “Chi imbraccerà le armi contro i proprio connazionali pagherà per questo crimine”, ha detto Putin. “Sapremo affrontare gli ostacoli e diventeremo ancora più forti”, ha detto il presidente russo.

“Le autorità russe non permetteranno che si ripeta una spaccatura della società nel Paese e proteggeranno il popolo”. Il presidente ha poi ricordato il colpo inferto alla Russia nel 1917, quando il Paese stava conducendo la Prima Guerra Mondiale. “Non permetteremo che ciò accada di nuovo, proteggeremo sia il nostro popolo che la nostra statualità da qualsiasi minaccia”, ha sottolineato Putin. Il capo del Cremlino ha annunciato “un’azione decisiva” per stabilizzare la situazione a Rostov sul Don, dove, ammette “la situazione rimane difficile”.

Cos’è il gruppo Wagner

Fondato in Russia nel 2013, il gruppo Wagner è ufficialmente una società militare privata ma con stretti rapporti con gli apparati di sicurezza russi, a partire dall’intelligence. Si stima che avesse fino a 50mila uomini a combattere in Ucraina, dopo l’invasione del 2022, anche se ha subito moltissime perdite. La milizia è nata in seguito allo scioglimento per una serie di scandali degli Slavonic Corps, un’altra compagnia militare privata che operava in Siria offrendo servizi di sicurezza ai russi. Il nome Wagner proviene dal compositore tedesco e fu scelto dal suo primo leader, Dmitri Utkin, un ex ufficiale dell’intelligence militare del Gru, perché così veniva chiamato in codice per la sua passione per l’estetica e l’ideologia naziste. “La legione segreta di Putin” o “brigata delle tenebre”, come è stata soprannominata negli anni, guarda al neonazismo e al neopaganesimo slavo che si è diffuso in Russia dagli anni ’70 e ha rapporti con gruppi di estrema destra in Russia e in Europa. Si stima che più dell’80% della milizia sia stato reclutato nelle carceri, il resto è costituito da mercenari.

Gli elementi più esperti sono veterani congedati delle forze di sicurezza e dall’intelligence russa ma anche ex militari di Paesi slavi come la Serbia. Per l’addestramento (in un centro molto vicino alla base del Gru) e per gli armamenti sono paragonabili ai migliori ‘omologhi’ occidentali, come i ‘contractor’ Usa. La Wagner è stata impiegata per la prima volta durante la guerra del Donbass, tra il 2014 e 2015, a sostegno alle forze separatiste nel Donetsk e Lugansk. Poi la milizia ha combattuto in Libia, Siria, Mali, fino all’invasione dell’Ucraina del febbraio 2022. Qui nei primi mesi del conflitto avrebbero tentato più volte di organizzare l’assassinio del presidente Zelensky. Il Cremlino ha usata la Wagner come un’armata privata per partecipare sotto copertura o per aumentare comunque la presenza militare nei conflitti, minimizzando le perdite ufficiali e salvaguardando così il sostegno popolare. In diversi teatri i miliziani sono stati accusati di crimini di guerra, come torture o stupri. Mosca spenderebbe fino a 100 milioni di dollari (90 milioni di euro) al mese per mantenere la forza mercenaria. Anche se il governo non ha legami ufficiali con il gruppo Wagner, la Duma (la camera bassa del Parlamento) ha approvato una legge che punisce fino a 15 anni di carcere chiunque venga sorpreso a “screditare” i gruppi di volontari che combattono in Ucraina. Il gruppo mercenario ha molti rivali tra i vertici militari russi, a partire dal ministro della Difesa, Serghei Shoigu, e da Valery Gerasimov, capo dello Stato Maggiore delle forze armate russe e architetto della guerra in Ucraina. Con l’invasione del 2022, la Wagner ha accentuato la sua autonomia da Mosca e viene vista dai russi come un’organizzazione patriottica che si contrappone agli oligarchi.

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