Marina militare

Prima donna ufficiale palombaro, l’orgoglio di non aver avuto sconti

La fortezza della Varignano sta per accogliere sette nuovi palombari al termine di un duro addestramento di dieci mesi. Tra loro c’è una donna, Maria Vittoria Agostini, che entra così nella storia diventando la prima ufficiale della specialità dei palombari della Marina Militare.

“E’ stato duro – racconta Maria Vittoria – così come lo è stato per gli altri miei compagni di corso”. Nessuno sconto, nemmeno in considerazione del suo essere donna. I “fra”, come vengono chiamati i compagni di addestramento, sono stati fondamentali per affrontare le sempre più impegnative sfide proposte dagli istruttori.

“Ogni giorno l’asticella si alzava e la sfida era superare i propri limiti” spiega la giovane sottotenente di vascello. Tenacia e costanza sono state le doti più importanti messe in campo lungo i 10 mesi. Un percorso formativo duro ma ricco di soddisfazioni, che l’ha portata a legare molto con i commilitoni.

Con Maria Vittoria saranno brevettati altri due ufficiali, due graduati e due militari di truppa. Tra loro anche Chiara Giamundo, prima donna palombaro nel 2020. Per la 26enne marchigiana è un orgoglio essere diventata la prima donna ufficiale in un reparto dove l’unica cosa che conta è il merito.

Maria Vittoria è ora pronta ad affrontare le sfide estreme che l’attendono nelle profondità marine. Con la responsabilità di comandare le squadre di palombari, saprà sicuramente farsi valere grazie alle sue capacità e al duro addestramento appena superato, senza alcuna agevolazione data dal suo essere donna. La Marina premia solo il merito: è questo il messaggio che Maria Vittoria porta con il suo esempio.

Questa è una cerimonia importante – ha dichiarato il Sottocapo dello Stato Maggiore Amm. Giuseppe Berutti Bergotto –  perché abbiamo 7 nuovi palombari che saranno una risorsa pregiata. La dimensione subacquea è importantissima, non solo per scopi militari, ma soprattutto civili. Sotto alla superficie del mare corre il 99% dei cavi che trasportano tutte le informazioni, i gasdotti che ci portano energia, tante le risorse minerarie pregiate. Salvaguardare, conoscere ed esplorare questa dimensione è fondamentale”.

Nonostante gli avanzamenti tecnologici la componente umana rimane fondamentale, ha spiegato l’Ammiraglio di Squadra Berutti Bergotto, deve essere addestrata ad impiegare la tecnologia che sta crescendo sempre di più nell’underwater. La Marina Militare investe molto sul personale e sulla sua formazione. “Stiamo cercando di integrare nel nostro addestramento tutto quello che il Paese può mettere a disposizione – poi rivolgendosi direttamente ai nuovi palombari – mezzi e pregiate risorse di cui voi siete pienamente parte”.

Il Comandante del COMSUBIN Contrammiraglio Massimiliano Rossi ha fatto un bilancio dell’anno da poco terminato, che ha visto i Palombari della Marina impegnati nelle operazioni fuori area a bordo delle Unità della Squadra Navale e nelle attività di bonifica degli ordigni esplosivi in contesti marittimi, portando a termine oltre 230 interventi e neutralizzato ben 12680 ordigni esplosivi residuati bellici da mari, fiumi e laghi. “I Palombari sono presenti anche in Antartide a supporto delle attività subacquee svolte dai ricercatori dell’Enea e conducono le loro attività di immersione in molteplici contesti su siti d’interesse archeologico o nel prioritario monitoraggio delle condotte sottomarine e delle piattaforme offshore nell’ambito delle operazioni di vigilanza marittima. Questo conferma le elevatissime potenzialità di questa componente della Marina Militare – ha aggiunto – in un contesto come quello dell’underwater particolarmente attuale e significativo e dove la Marina continua a dotarsi di mezzi tecnologicamente avanzati per monitorare e salvaguardare l’ambiente marino”.

Il Contrammiraglio Rossi ha poi evidenziato che l’ambiente subacqueo non è ospitale, per cui gli standard non possono essere abbassati: “Qui noi insegniamo ai ragazzi a superare i propri limiti, ogni giorno è una sfida e gli si chiede di fare qualcosa in più di quello che hanno fatto il giorno precedente. Quindi l’obiettivo del conseguimento del brevetto, è per loro una sfida quotidiana e dimostra la loro determinazione nel superare le difficoltà

Il Comandante del Gruppo Operativo Subacquei del COMSUBIN Giampaolo Consoli, ha spiegato che nonostante le tecnologie e le tecniche si evolvano, i fondamentali del lavoro dei palombari sono sempre gli stessi, lavorare in profondità, al freddo e al buio. “Quello che vedo costante nel tempo è la determinazione degli allievi in addestramento. Il brevetto è la giornata per noi più importante dell’anno perché nuovi palombari entrano nei ranghi, per noi è energia necessaria. Gli impegni e gli incarichi sono tanti – ha aggiunto – Il palombaro può respirare grazie all’ombelicale, che dalla superficie porta l’aria sott’acqua. Questo legame rimane immutato nel tempo, e noi siamo caratterizzati da una forte vicinanza. Quindi oggi è un giorno di festa, in qualità di comandante sono contentissimo di avere questi nuovi ragazzi tra i ranghi”.

Cosa aspetti?

Al costo di meno di un caffè al mese potrai leggere le nostre notizie senza gli spazi pubblicitari ed accedere a contenuti premium riservati agli abbonati – CLICCA QUI PER ABBONARTI

error: ll Contenuto è protetto