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PREGHIAMO CON GLI ALPINI CON L’ORGOGLIO DI ESSERE ITALIANI

Viviamo in un tempo dalle
strane negazioni, viviamo in un tempo che nega se stesso, rifugge dal passato
in una continua voglia di inutile purificazione che rischia di essere peggiore
del male che si vorrebbe curare.

In una ennesima strana notizia
che, ad andarla a leggere si assaggia il principio negazionista che da anni
imperversa, mi ritrovo a dovermi ancora e per l’ennesima volta chiedere il
perché non riusciamo a essere sereni con il nostro passato. 

Un prete di Treviso pare abbia negato la lettura della preghiera dell’Alpino
durante una celebrazione, il motivo assolutamente opinabile, è un passaggio
della stessa che recita“Rendi forti le nostre armi contro chiunque
minacci la nostra patria, la nostra bandiera, la nostra millenaria civiltà
cristiana”.

L’inopportunità a quanto pare
viene ravvisata nella presenza delle armi, di un certo mondo che gira intorno
al famigerato Stato Islamico in una mancata voglia di contrapposizione
ideologico culturale che da sempre caratterizza il mondo e forse, a ben vedere,
ne determina i giusti equilibri.

Bisogna però smettere di avere paura, di negare l’esistenza del nostro esistere
e del nostro essere con questo genere di censure perchè da che mondo è mondo se
la mia patria, il mio esistere, il mio modo di vedere le questioni e il mio Dio
viene minacciato, aggredito, avvilito per quale motivo se vengo attaccato non
dovrei rispondere anche con le armi nei casi peggiori ?

Perché quello stesso Dio, che tutti ci vorrebbe unire ma che l’uomo ha scelto
di dividere per sua pura convenienza, non dovrebbe aiutare chi vuole essere
annientato?

Non è in fondo quello stesso Dio che ha dato l’arbitrio di chiamarci Cristiani,
Ebrei o Musulmani ?
Ma davvero dobbiamo farci dei problemi nel ribadire il concetto di Stato, di
Patria e di legittima difesa anche con le armi se questa viene aggredita da chi
è diverso da noi?

Negare l’essenza, l’esistenza, non essere fermi nel ribadire che siamo quello
che siamo e faremo di tutto per avere il nostro spazio di diversità significa
dare libertà a chi certi problemi non se li pone minimamente e con la violenza
ha inteso decidere le sorti del mondo…o almeno per come meglio lo intende lui.
Se in questo paese tante cose non vanno è perché la logica del sopruso, del
sopravvento, supportato da quello strano buonismo al contrario ormai non ha più
freno.

Il diverso che si impone con la forza non può essere contrastato con
altrettanta violenza  per non fare la figura di chi prevarica a sua volta
come se il primo, di fatto, non lo avesse fatto di principio.

Così si innescano la paura delle nostre radici, la paura ad affermare la nostra
cultura, il nostro credo e a questo punto, forse, anche la nostra millenaria e
meravigliosa religione e quando parlo di religione parlo del solo credo e non
di chi umanamente lo gestisce.

Dobbiamo dire basta a questa logica di sopruso, dobbiamo dire basta a queste
imposizioni ideologiche dove è giusto imporre solo quello che viene
dall’esterno, è ora di rimarcare che quello che siamo e quello che eravamo non
sono concetti da distruggere a favore di chi, ormai sempre più con la forza, ha
deciso che dobbiamo soccombere.

Dobbiamo finirla di non essere orgogliosi della nostra civiltà, della nostra
società e se anche i ministri del culto si piegano a queste logiche di buonismo
bislacco c’è rimasto davvero poco su cui sperare, su cui credere su cui
contare.

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