Nuovo carico di cocaina scoperto nel porto di Taranto: traffico internazionale sotto i riflettori
Il porto di Taranto torna prepotentemente al centro delle inchieste sul traffico internazionale di droga. Nella mattinata di ieri, durante un controllo di routine, è stato rinvenuto un nuovo carico di cocaina nascosto all’interno di un container lasciato in condizioni sospette. Il ritrovamento, avvenuto a pochi giorni dal sequestro di 35 chili di cocaina e dall’arresto di due corrieri georgiani, alimenta i sospetti su una rete di traffici illeciti ancora attiva e ben organizzata.
Tre chili di cocaina nascosti: la scoperta durante i controlli
Questa volta, la quantità di droga sequestrata è inferiore rispetto alla settimana precedente: tre confezioni, per un peso complessivo vicino ai tre chilogrammi, sono state rinvenute all’interno di un container non correttamente chiuso. Il dettaglio ha subito attirato l’attenzione degli operatori della sicurezza che, seguendo il protocollo, hanno segnalato il caso alle autorità competenti.
In pochi minuti, sul posto sono intervenuti gli uomini della Capitaneria di Porto, gli agenti della Squadra Mobile e il nucleo della Guardia di Finanza, supportati dalle unità cinofile. Ancora una volta, la sinergia tra forze dell’ordine ha permesso di sventare un tentativo di traffico di stupefacenti, ma il ritrovamento solleva interrogativi sempre più inquietanti.
Un traffico con radici profonde: i collegamenti con il sequestro del 5 maggio
Gli investigatori non hanno dubbi: il nuovo carico è collegato al maxi-sequestro dello scorso 5 maggio, quando oltre 35 chili di cocaina furono trovati a bordo di una nave mercantile proveniente dalla Spagna. In quell’occasione, tre individui furono sorpresi sul cargo appena attraccato. Alla vista delle forze dell’ordine, due furono arrestati dopo un inseguimento, mentre il terzo riuscì a dileguarsi tuffandosi in mare.
Le autorità stanno cercando di ricostruire i movimenti del fuggitivo, che potrebbe aver ricevuto supporto esterno per nascondersi e sfuggire alla cattura. La possibilità che il container scoperto ieri sia stato manomesso per recuperare parte del carico lasciato durante l’operazione precedente sembra essere al vaglio degli inquirenti.
Un porto strategico e vulnerabile: Taranto nel mirino dei narcotrafficanti
Il ritrovamento di ieri evidenzia ancora una volta come il porto di Taranto sia diventato un punto critico per i traffici illeciti, grazie alla sua posizione strategica nel Mediterraneo. La quantità di droga sequestrata potrebbe rappresentare solo una piccola parte di un sistema ben più complesso, che coinvolge organizzazioni criminali internazionali.
Le autorità non escludono che l’hub pugliese possa trasformarsi in un vero e proprio crocevia per i narcos, con conseguenze preoccupanti per la sicurezza nazionale. Il sospetto che siano sfruttate falle nei sistemi di controllo e momenti di disattenzione fa emergere la necessità di rafforzare ulteriormente i protocolli di sicurezza.
Indagini in corso
Le indagini proseguono a ritmo serrato per comprendere l’entità della rete di narcotraffico che agisce sul territorio. Resta da chiarire se altri container possano nascondere carichi illeciti e se ci siano complici locali che agevolano il passaggio della droga attraverso il porto.
L’episodio sottolinea l’urgenza di investire in tecnologie avanzate, formazione del personale e risorse per garantire un monitoraggio sempre più capillare dei traffici portuali. La sfida è quella di impedire che il porto di Taranto diventi un simbolo della vulnerabilità, anziché della sicurezza e della legalità.
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