Esteri

Mosca: "Nube radioattiva verso l'Europa", la Polonia smentisce

Le autorità russe lanciano l’allarme su una nube radioattiva che si starebbe muovendo verso l’Europa. Per Mosca sarebbe il risultato del presunto bombardamento in Ucraina di un deposito di munizioni contenenti uranio impoverito. La Polonia smentisce.

“La distruzione delle munizioni all’uranio impoverito fornite dall’Occidente all’Ucraina ha portato alla comparsa di una nube radioattiva che si sta dirigendo verso l’Europa occidentale”, afferma il segretario del Consiglio di sicurezza russo, Nikolaj Patrushev. “Gli Stati Uniti hanno fatto pressione sui loro Paesi satelliti e hanno fornito all’Ucraina munizioni con uranio impoverito. La distruzione di queste munizioni ha generato una nube radioattiva si è diretta verso l’Europa occidentale“, ha affermato Patrushev, aggiungendo un aumento delle radiazioni è già stato registrato in Polonia.

La smentita della Polonia

L’Agenzia atomica nazionale della Polonia, però, ha negato le notizie circa un aumento dei livelli di radioattività nel voivodato di Lublino. L’Agenzia ha definito “false” le informazioni sullo sprigionamento di una nube radioattiva dall’Ucraina, spiegando che non ci sono pericoli in tal senso.

Il comunicato dell’agenzia governativa polacca, rilanciato dalle agenzie di stampa italiane e internazionali, risale in realtà a mercoledì 17 maggio, ma è ragionevole pensare che non ci siano stati cambiamenti significativi in questo senso nelle ultime 48 ore.

Munizioni all’uranio impoverito: cosa sono

Sebbene non sia vietato dalle convenzioni internazionali, l’uso dell’uranio impoverito genera spesso grande allarme per i rischi e i pericoli arrecati soprattutto ai militari stessi coinvolti nel dispiegamento di dispositivi di questo tipo. L’uranio impoverito è un sottoprodotto del procedimento di arricchimento dell’uranio depleto. È diverso, quindi, dall’uranio arricchito, utilizzato come combustibile nelle centrali nucleari e come principale elemento nelle armi atomiche.

Come si ottiene il materiale

L’uranio impoverito, ottenuto dall’estrazione dell’isotopo 235 – quello che serve a creare armi atomiche – è una sorta di scarto del processo. L’elemento che lo rende interessante dal punto di vista bellico è il suo peso specifico, insieme alla capacità di reazione delle particelle. Per questo viene utilizzato nella costruzione di proiettili e bombe. Le sue caratteristiche, infatti, permettono alle munizioni all’uranio impoverito di perforare le spesse corazze dei carri armati. Il pericolo per l’uomo non deriva però dalla propagazione di radiazioni, quanto dall’ingestione o inalazione delle polveri dopo l’impatto.

Il tema è diventato oggetto di discussione dopo l’annuncio l’annuncio fatto a marzo scorso dal governo britannico sul possibile invio a Kiev di proiettili all’uranio impoverito. Le autorità russe hanno criticato Londra parlando di una possibile escalation nucleare ed evocando un possibile “scenario jugoslavo“.

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