Cronaca

Morta Rosetta Cutolo, sorella del boss Raffaele: questore vieta i funerali pubblici

È morta in una clinica di Ottaviano (Napoli), a 86 anni, Rosetta Cutolo, sorella del boss della Nuova camorra organizzata Raffaele. La donna era stata ricoverata alcuni giorni fa e venerdì le sue condizioni sono peggiorate. 

Rosetta Cutolo non aveva mai voluto lasciare Ottaviano, lì dove era nata. È stata assistita fino alla fine dalla cognata e dalla nipote. Sorella maggiore di Raffaele, il boss morto nel 2021 senza mai pentirsi e al 41 bis, e di Pasquale, altro esponente di primo piano della cosca che da Ottaviano sfidò il potente cartello della Nuova famiglia che tentava di limitarne l’espansione, ha vissuto apparentemente sempre un passo indietro a ‘o professore, in realtà condividendone appieno la dimensione criminale, in particolare gestendo le estorsioni sempre, tanto da essere condannata e scontare anni di carcere e persino affrontando una lunga latitanza.

Domenica Rosa Cutolo era nata a Ottaviano il 1 gennaio del 1937 e a Ottaviano è morta questa mattina. Nella sua lunga vita, oltre alla modesta abitazione della famiglia, ha dimorato anche in un castello, quello mediceo, ma sempre ad Ottaviano, acquistato dal boss per farne la residenza di famiglia e ora acquisito al patrimonio del Comune. Quello stesso castello da cui fuggì nel 1981 per sottrarsi ad una misura cautelare in carcere e nel quale, assistita dal ‘maggiordomo’ Francesco Violento, teneva la contabilità del clan in una nicchia scavata in una parete e coperta da un quadro, trovata poi dagli inquirenti che perquisirono le 50 stanze in cui Cutolo governava il suo feudo.

Tutto quello che fu sequestrato il 12 settembre di 42 anni fa ebbe un rilevante interesse per gli investigatori, perché nelle stanze di Rosetta c’erano persino mappe che documentavano la spartizione del territorio del Napoletano tra i diversi clan. Rosetta Cutolo fuggì nel bel mezzo di un vertice proprio tra le varie cosche, al quale si disse che partecipasse anche un esponente della DC. Fuggì anche grazie a don Giuseppe Romano il prete suo confessore e confessore anche di una buona parte degli affiliati. E pure nel 1990 sfuggì alle ricerche delle forze dell’ordine, questa volta lasciando un convento che l’aveva ospitata e protetta. Dolo tre anni dopo e lunghe trattative nelle quali si impegnarono anche servizi segreti, acconsentì a scontare una condanna a nove anni inflittale dal tribunale di Napoli in via definitiva, passandone però in carcere soltanto sei. Nel 1999, con le altre detenute del carcere di Sollicciano, recitò anche in Filumena Marturano di Eduardo De Filippo al Teatro della Pergola, interpretando il ruolo della protagonista.

La questura di Napoli nega i funerali pubblici

“Con la morte di Rosetta Cutolo, sorella del sanguinario boss Raffaele defunto anch’egli due anni fa, cala il sipario su una delle pagine più buie della nostra storia contemporanea, caratterizzata dalla ferocia e dalla violenza dei clan camorristici che ha mietuto centinaia di vittime“. Lo scrive il deputato di Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli. “Condivido pienamente la scelta del questore di Napoli, Maurizio Agricola, di non autorizzare la celebrazione del funerale pubblico, come accaduto per il fratello. La celebrazione avrebbe rischiato solo di alimentare nuove inaccettabili ‘nostalgie’ in un tessuto criminale purtroppo ancora fortemente presente nel vesuviano. Rosetta Cutolo ha svolto per anni un ruolo di primo piano nella gestione della Nco (Nuova camorra organizzata), coordinando le attività estorsive e provvedendo al sostentamento delle famiglie dei detenuti fedeli al boss. Imputata in diversi processi, nel 1993 si costituì per scontare la pena di dieci anni cui era stata condannata, rimanendo poi a Ottaviano fino alla morte, portando con sé tanti terribili segreti sulla storia della camorra e sui rapporti del clan con pezzi dello Stato. Vergognosi alcuni tentativi di riabilitarne la figura, un vero e proprio sfregio a tante vittime innocenti di quegli anni di fuoco. Saremo vigili nel denunciare ogni celebrazione di questo personaggio criminale su TikTok“, annuncia. Nel febbraio del 2021, quando morì Raffaele Cutolo, il questore di Napoli non ne permise funerali, ma solo la benedizione della salma nel cimitero.

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