Modena, 6 carabinieri indagati. Usmia “L’Amministrazione non adotti provvedimenti affrettati, ma offra supporto e fiducia”
“Atto dovuto e garantista quello adottato dalla Procura di Modena nei confronti dei 6 Carabinieri che, a vario titolo, sarebbero stati iscritti nel registro degli indagati a seguito della morte di Taissir Sakka, tunisino 30enne, rinvenuto cadavere la mattina del 15 ottobre in un parcheggio sito nei pressi della stazione ferroviaria”.
Lo dice in una nota Carmine Caforio Segretario Generale USMIA Carabinieri, e aggiunge: “Massima fiducia nei riguardi della Magistratura, degli investigatori e dei periti che in queste ore si stanno occupando delle consulenze tecniche attraverso le quali siamo convinti che saranno chiariti molti aspetti a favore dei Carabinieri”.
USMIA, “vicina alla famiglia della giovane vittima e fiduciosa dell’innocenza dei colleghi, metterà a disposizione i propri strumenti di tutela legale e seguirà attentamente l’evolversi dell’inchiesta che, da indiscrezioni apparse su fonti aperte, sarebbe stata avviata a seguito della denuncia sporta dal fratello della vittima, insieme alla quale, la sera prima del ritrovamento del cadavere, era stato accompagnato in caserma dai Carabinieri per motivi di Giustizia e rilasciato intorno alla mezzanotte”.
Caforio conclude: “Auspichiamo che l’Amministrazione, a garanzia della presunzione di innocenza, non adotti provvedimenti affrettati, ma attenda cautamente l’esito delle indagini, offrendo supporto e fiducia ai propri Carabinieri”
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