Esercito

Mobbing in caserma, Luogotenente dell’Esercito ricorre al TAR

Un caso di mobbing all’interno del 235esimo Reggimento addestramento volontari (Rav) Piceno ‘Emidio Clementi’ è stato portato alla luce dal primo luogotenente Valerio Bellacicco, un veterano con oltre tre decenni di servizio. La situazione, che ha portato a un ricorso al Tar delle Marche, mette in discussione le dinamiche lavorative all’interno dell’esercito.

Un Carico di Lavoro Insostenibile

Bellacicco, assegnato al Reggimento Piceno nel 1997, ha ricoperto vari ruoli di prestigio, tra cui comandante di plotone e maresciallo di compagnia. Tuttavia, nel 2018, un cambiamento di incarico lo ha visto assumere la posizione di “esperto ambientale”, un ruolo per il quale non aveva ricevuto una formazione specifica. “Feci tale richiesta per una situazione sanitaria – sottolinea Belacicco al Resto del Carlino che non mi consentiva più di essere sottoposto agli impegni e agli sforzi fisici necessari per continuare a lavorare in una compagnia del battaglione addestrativo. Così iniziai ad operare in qualità di responsabile della tutela ambientale partecipando a tutte le esercitazioni a fuoco delle tre compagnie addestrative, oltre ad interessarmi del piano ambientale della caserma, del disciplinare uso del poligono e aree addestrative, dell’aggiornamento del documento per la gestione dei rifiuti”. Questa nuova responsabilità ha comportato un carico di lavoro eccessivo e compiti incompatibili con la sua esperienza e condizione di salute. Le sue segnalazioni riguardo l’incompatibilità dei ruoli e la mancanza di formazione specifica sono state ignorate, portando a un peggioramento delle sue condizioni fisiche e psicologiche.

Conseguenze sulla Salute e la Carriera

Nonostante i tentativi di Bellacicco di affrontare la situazione, segnalando le irregolarità e lo stress lavorativo ai suoi superiori, le sue preoccupazioni sono state trascurate. Questo ha portato a un peggioramento del suo stato fisico e psicologico, culminato in un malore da stress emotivo. Dopo un periodo di convalescenza, il luogotenente è stato progressivamente escluso dalle attività lavorative della caserma, culminando con il pensionamento per invalidità nel marzo 2023.

La Risposta Legale

L’avvocato Angelo Cardamone, rappresentante di Bellacicco, ha espresso preoccupazione per il mancato rispetto delle persone all’interno dell’istituzione militare. La vicenda ha portato a un deterioramento significativo della vita del luogotenente, spingendo alla decisione di ricorrere al Tar. L’udienza è prevista per gennaio 2024, e si attendono sviluppi sul caso.

Implicazioni e Riflessioni

Il caso di Bellacicco pone l’accento sulla necessità di meccanismi efficaci per la prevenzione e la gestione del mobbing, nonché sulla responsabilità delle organizzazioni nel garantire un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso per tutti i suoi membri.

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