Difesa

Ministro della Difesa: al via due nuove missioni in Sahel e Golfo di Guinea

La task force Takuba, ha precisato il ministro Guerini, avrà come suo principale obiettivo quello di addestrare, assistere e supportare le forze armate di sicurezza dei paesi dell’area con lo scopo di contrastare il terrorismo e le analoghe minacce alla sicurezza. “Il contributo nazionale si articolerà su assetti elicotteristici per il trasporto e l’evacuazione medica e unità di addestratori in accompagnamento alle forze locali (analogamente a quanto avviene in Iraq in supporto ai peshmerga curdi) che opereranno di concerto ai contingenti degli altri partner internazionali e della Forza congiunta dei G5 Sahel (Mauritania, Mali, Niger, Ciad, Burkina Faso)”, ha detto Guerini, secondo il quale l’impegno italiano nella task force Takuba “rinforza ulteriormente il ruolo del nostro paese nell’area saheliana e nelle iniziative che mirano alla stabilizzazione di una regione che potrebbe essere certamente definita quale il fulcro dell’arco di instabilità che va dalla Libia, e quindi dalle coste del Mediterraneo, al Golfo di Guinea, perseguendo un bilanciamento dei ruoli rispetto a Parigi, che fino ad ora ha dettato con la propria agenda, le strategie di sicurezza nell’intera regione”.

La nuova missione dell’Italia di presenza e sorveglianza marittima nel Golfo di Guinea, la cui approvazione è al vaglio del parlamento, è volta a tutelare gli interessi nazionali in un’area contigua e complementare a quella del Sahel, ha aggiunto il titolare del dicastero della Difesa. “In particolare, nel Golfo di Guinea intendiamo impiegare in maniera – non continuativa – un’unità della nostra Marina militare a tutela dei nostri interessi energetici e commerciali, che constano nella presenza di imprese e di vettori navali nazionali, nonché per lo svolgimento di attività di capacity building a favore degli stati rivieraschi. Si tratta di una proiezione di capacità che ci vede, inoltre, agire di concerto con altri partner europei anche nell’ambito della Eu Global Maritime Strategy, e del discendente progetto pilota di Presenza Marittima Coordinata, che costituisce un’eccellente opportunità di dialogo e cooperazione in un’area che assumerà in futuro una connotazione ed un rilievo strategico sempre maggiori”, ha detto Guerini.

Il ministro Guerini ha anche spiegato, a proposito della missione europea a guida italiana Irini, che ha un volume di assetti e personale “ancora non ottimale” e i partner europei dovrebbero contribuire alla sua “piena operatività”. “Irini ha preso avvio da qualche settimana denotando, al momento, la disponibilità di un volume di assetti e di personale non ancora ottimale”, ha detto Guerini in merito alla missione davanti alle coste della Libia. “Al riguardo, insieme all’Alto rappresentante (Josep) Borrell, ho incitato i miei omologhi in merito alla necessità di alimentare appropriatamente la missione registrando un atteggiamento di disponibilità e sono ragionevolmente certo che i nostri partner contribuiranno alla piena operatività di Irini. L’attribuzione all’Italia del comando della missione è una conferma del nostro ruolo centrale nei confronti della crisi libica” ha dichiarato.

L’Italia, ha dichiarato Di Maio “continua ad essere impegnata nelle operazioni e missioni dell’Unione europea, sia civili che militari, con il duplice obiettivo di rafforzare la sicurezza del nostro paese e sostenere la politica di sicurezza e difesa comune europea”. Senza “una solida componente di sicurezza civile-militare, l’effetto delle ingenti risorse – anche di cooperazione – investite dalla Ue nelle zone di crisi risulterebbe depotenziato”, ha osservato ricordando che l’Italia partecipa attivamente alla missione Irini, all’operazione antipirateria Atalanta al largo della Somalia, a Eufor Althea in Bosnia-Erzegovina e a tre missioni di addestramento in Africa (Mali, Somalia e Repubblica Centrafricana). Missioni, ha precisato, sia civili che militari, e ricordando inoltre che l’Italia ha sostenuto con convinzione strumenti quali la Cooperazione struttura permanente (Pesco) e il Fondo europeo per la Difesa. (Agenzia Nova)

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