Editoriale

Militari transitati, oltre il danno pure la beffa

(di – Cav Angelini Donato) Una “semplice” circolare in grado di aprire uno scenario preoccupante per i militari appartenenti alla Marina Militare/Guardia Costiera interessati dal passaggio al ruolo civile della Difesa, a causa della inidoneità per motivi di salute.

La circolare di Persociv e i suoi effetti negativi sui militari transitati

L’atto di Persociv (Direzione generale per il personale civile del Ministero della Difesa) è quello datato del 25 luglio 2023 che ha causato effetti negativi a catena. Lo S.M.M. nel goffo tentativo di introdurre deterrenti a questo transito, che rappresenta non soltanto un diritto, ma una effettiva necessità per persone che si trovano in condizioni di difficoltà, potrebbe “spedire” gli ex militari il più lontano possibile dall’ultima sede di servizio. Lontano dal proprio nucleo familiare, in un nuovo contesto lavorativo, in un nuovo tessuto sociale nel quale integrarsi ed affrontare le evidenti e inevitabili difficoltà economiche che sopraggiungerebbero. Inoltre appare difficile che questo provvedimento, senza precisi progetti d’impiego e senza un percorso atto a valorizzare l’impiego dei transitati possa tradursi in un vantaggio per l’amministrazione del settore della Difesa che già soffre di una grave carenza di forza lavoro sul fronte del personale civile.

Partendo dalla circostanza che il militare transitato non è pienamente impiegabile in mansioni tecniche/manuali ma, generalmente, impiegabile in quelle considerate più leggere come quelle logistiche/amministrative si arriva al nocciolo della questione: la sede assegnata per lo svolgimento del lavoro.

Le conseguenze dell’assegnazione in sedi lontane per i militari e le famiglie

Le conseguenze di questa interpretazione sono state rappresentate il 21 febbraio dal sindacato confederale Cisl FP – FP CGIL – UILPA – in Audizione al Senato in Commissione 4^ Affari Esteri e Difesa – Ufficio di Presidenza –nell’intervento tenuto da Massimo Ferri (CISL FP). Proprio il sindacato confederale, al termine di un incontro avvenuto a Maristat lo scorso 14 marzo, ha chiesto il ritiro della circolare che va a colpire un lavoratore fragile che ha servito il Paese indossando con orgoglio ed onore la divisa.

Fatte salve le tutele sociali della Legge 104/92, D.Lgs. n. 151/2001, Legge 266/99, la nuova procedura di assegnazione in tutte le sedi del territorio nazionale, sommato al congelamento della mobilità per i primi 5 anni previsto dalla circolare di Persociv, rischia di ingenerare ulteriori tensioni e contenziosi giudiziari.

Il rischio di contenziosi

Difatti, una volta accertata l’effettiva distanza della sede del trasferimento, e prima della sottoscrizione del contratto in sede, molti militari transitati andranno probabilmente a rivolgersi ad uno studio legale per la tutela dei propri diritti, potenzialmente lesi dall’assegnazione di una sede a qualsiasi distanza dal luogo di residenza.

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