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MILITARI, IN PARLAMENTO UNA PROPOSTA PER CANCELLARE I REQUISITI DI ETÀ PER L’ACCESSO ALLA CARRIERA MILITARE

E’ stata ufficialmente depositata alla Camera la
proposta di legge annunciata lo scorso mese da Luisella Albanella (Pd) e da
diversi deputati del Partito Democratico per rivedere i requisiti
anagrafici per la partecipazione ai concorsi pubblici.


La proposta, che interviene sull’articolo 3 della
legge 127/1997 con il quale sono già stati aboliti i vincoli per la generalità
delle pubbliche amministrazioni, si rivolge soprattutto alle forze armate e del
comparto sicurezza, settori in cui sono ancora rimasti in vigore specifici
vincoli connessi dalla natura del servizio. Vincoli che i deputati firmatari
intendono eliminare del tutto. Attualmente, com’è noto, per iniziare la
carriera nelle forze armate, i cd. volontari in forma prefissata breve,
è necessario avere non oltre 25 anni.

Si tratta di un «vero e proprio discrimine, anche di
natura costituzionale, che impedisce l’accesso a carriere militari o nelle
Forze dell’ordine per la presenza di deroghe dettate dalle amministrazioni
competenti oltre che per la natura del servizio» scrivono i firmatari del ddl
ricordando che «il nostro Paese ha posto dei limiti di età oggettivamente
bassi
 per l’accesso volontariato nell’Esercito, così come non
riconosce in pieno il requisito dell’ex militare di leva, volontario in ferma
biennale o annuale e ausiliari, per l’accesso nelle Forze di polizia. Altri
Paesi al contrario, adottano un limite di età più alto nell’Esercito. Ad
esempio, nella Legione straniera francese il limite è di 40 anni di età, negli
Stati Uniti d’America (USA) è di 35 anni di età, ulteriormente aumentati di sei
anni se si è in possesso dei requisiti riconosciuti dallo Stato maggiore».

La legislazione europea, del resto, ha rafforzato in
maniera significativa il contrasto a forme di discriminazione, compresa quella
anagrafica, con la direttiva 2000/43/CE del Consiglio, del 29 giugno 2000, e in
particolare con la recente sentenza del 13 novembre 2014 della Corte di
giustizia dell’Unione europea nella causa C-416/13, che riconosce la discriminazione
nelle Forze dell’ordine in Spagna stravolgendo le norme dei bandi di concorso
per le Forze di polizia
. I deputati osservano quindi come sia necessario
«andare incontro all’evoluzione culturale nonché della struttura sociale e
anagrafica della comunità e conseguentemente modificare il quadro normativo che
regolamenta l’accesso per limiti anagrafici ai concorsi nella pubblica
amministrazione, soprattutto per quanto concerne le Forze di polizia e armate»
concludono i firmatari del disegno di legge (qui il testo del provvedimento).

FONTE

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