I ministri del nuovo governo Meloni hanno preso possesso delle loro scrivanie e hanno iniziato a lavorare. È così anche per il titolare dell’Interno Matteo Piantedosi, che nelle scorse ore ha preso in mano la questione migranti e sbarchi. Lunedì il capo del Viminale ha convocato il comandante della Guardia costiera, l’ammiraglio Nicola Carlone, per farsi illustrare la situazione nel Canale di Sicilia, dove sono presenti due navi: la Ocean Viking e la Humanity One, con a bordo in tutto 326 migranti soccorsi. Martedì, Piantedosi ha poi firmato una stretta sulle ong.
La direttiva firmata da Piantedosi definisce la condotta delle due imbarcazioni non “in linea con lo spirito delle norme europee e italiane in materia di sicurezza e controllo delle frontiere e di contrasto all’immigrazione illegale”. Si valuta, così, di imporre alle due navi il divieto di ingresso nelle acque territoriali. “In corso di valutazione il divieto di ingresso nelle acque territoriali”, si legge nella nota del Viminale.
Piantedosi “ha emanato, in qualità di Autorità nazionale di pubblica sicurezza, una direttiva ai vertici delle Forze di polizia e Capitaneria di porto perché informino le articolazioni operative che il ministero degli Affari esteri, con note verbali alle ambasciate degli Stati di bandiera (Norvegia e Germania), ha rilevato che le condotte delle navi Ocean Viking e Humanity 1 in navigazione nel Mediterraneo non sono in linea con lo spirito delle norme europee e italiane in materia di sicurezza e controllo delle frontiere e di contrasto all’immigrazione illegale”.
Nella nota del Viminale si legge ancora: “Le condotte, sulla base dell’articolo 19 della Convenzione internazionale delle Nazioni unite sul diritto del mare, saranno valutate ai fini dell’adozione da parte del titolare del Viminale, in qualità di Autorità nazionale di pubblica sicurezza, del divieto di ingresso nelle acque territoriali”
Secondo quanto è emerso, le motivazioni che hanno indotto il ministro dell’Interno a definire la condotta delle due ong non “in linea con lo spirito delle norme” sono legate al fatto che le operazioni di soccorso delle due navi umanitarie sono state svolte “in piena autonomia e in modo sistematico senza ricevere indicazioni dall’Autorità statale responsabile di quell’area Sar, Libia e Malta, che è stata informata solo a operazioni avvenute”. Anche l’Italia è stata informata “solo a operazioni effettuate”.
Piantedosi potrebbe quindi adottare il divieto di ingresso nelle acque italiane sulla base dell’articolo 19 della Convenzione Onu sul diritto del mare, citato nella direttiva del ministro dell’Interno. Il documento stabilisce che “le navi di tutti gli Stati, costieri o privi di litorale, godono del diritto di passaggio inoffensivo attraverso il mare territoriale”. Il passaggio è inoffensivo “fintanto che non arreca pregiudizio alla pace, al buon ordine e alla sicurezza dello Stato costiero”.
Queste ultime condizioni – cioè arrecare “pregiudizio alla pace, al buon ordine e alla sicurezza dello Stato costiero” – si verificano se la nave in questione è impegnata in alcune attività, tra cui “il carico o lo scarico di materiali, valuta o persone in violazione delle leggi e dei regolamenti doganali, fiscali, sanitari o di immigrazione vigenti nello Stato costiero“. È per questo che il Viminale può valutare il divieto di ingresso nelle acque territoriali per le navi Ocean Viking e Humanity One.
Al momento “non abbiamo ricevuto alcuna diretta comunicazione dalle autorità italiane. Come organizzazione di ricerca e soccorso seguiamo la legge internazionale del mare, salvando persone in difficoltà”, ha fatto sapere all’Ansa Sos Humanity, la ong tedesca che gestisce la nave Humanity One, al momento in acque ad est di Malta con a bordo 180 persone soccorse.
Il ministro Piantedosi aveva annunciato dal suo primo giorno l’intenzione di “governare i flussi“, contrastando “lo spontaneismo, sia pur umanitario”. La linea messa subito in campo è quella già sperimentata da Matteo Salvini nel suo periodo al Viminale: la direttiva di Piantedosi, all’epoca suo capo di Gabinetto al ministero dell’Interno, è infatti analoga a quella firmata dal leader leghista nel marzo 2019.
E l’intervento del neo ministro ha ricevuto il plauso di Salvini. “Bene l’intervento di Piantedosi a proposito di due ong: come promesso, questo governo intende far rispettare regole e confini”, ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili. L’esecutivo di centrodestra deve fare i conti con una decisa impennata degli arrivi: 78mila quest’anno contro i 52mila del 2021, solo nell’ultima settimana sono 3mila.