Esteri

L’Iran giura vendetta a Israele. Teheran mette in stato di massima allerta le forze armate

Iran ha posto tutte le sue forze armate “in massima allerta” dopo aver preso la decisione di “rispondere direttamente” a Israele per l’attacco del primo aprile a Damasco “per creare deterrenza”.

Lo riferisce il New York Times, citando due funzionari iraniani che hanno richiesto l’anonimato.

“L’attacco israeliano non rimarrà senza risposta. La vendetta dell’Iran è inevitabile e Teheran deciderà come e quando effettuare l’operazione di rappresaglia”. Lo ha dichiarato il Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate iraniane Mohammad Bagheri, citato dall’Irna. “Il recente attacco israeliano alla sede del consolato iraniano nella capitale siriana, Damasco, è una sorta di follia e rappresenta il suicidio del regime sionista”, ha assicurato Bagheri, durante i funerali a Isfahan di uno dei due alti ufficiali uccisi, Mohmmad Reza Zahedi, comandante di un’unità d’élite dei Guardiani responsabile delle operazioni esterne dell’Iran.

Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, il bilancio totale del raid è di 16 vittime. Tuttavia, il deputato del Parlamento Hossein Jalali ha dichiarato che la guerra con Israele non è nell’interesse del Paese, poiché Israele cerca di coinvolgere l’Iran in un conflitto diretto. “Tuttavia, continueremo a perseguire la nostra politica di utilizzo dei proxy iraniani nella regione per rispondere a Israele”, ha aggiunto.

Le sirene di allarme anti razzi stanno risuonando nel nord di Israele al confine con il Libano. Lo ha reso noto il portavoce militare.

Teheran “ha avvertito in un messaggio scritto la leadership americana di non lasciarsi trascinare nella trappola tesa dal premier israeliano Benjamin Netanyahu”, che potrebbe provocare un conflitto diretto tra Stati Uniti e Iran: lo ha scritto ieri sera su X il vice capo dell’ufficio presidenziale iraniano, Mohammad Jamshidi. Il messaggio sottolineava: “State lontani (da Israele, ndr), così non vi farete del male”, ha proseguito Jamshidi, aggiungendo: “In risposta, gli Stati Uniti hanno chiesto a Teheran di non prendere di mira le strutture americane”. La lettera è arrivata dopo che Israele ha attaccato lunedì l’annesso consolare dell’Iran a Damasco, uccidendo sette membri delle Guardie Rivoluzionarie. L’Iran ha accusato gli Stati Uniti di aver avuto un ruolo nell’attacco attraverso il loro sostegno a Israele. Accusa negata da Washington.

Il corpo di Elad Katzir (47 anni), un ostaggio rapito lo scorso 7 ottobre dalla Jihad islamica nel kibbutz di Nir Oz, è stato recuperato dall’esercito israeliano in un’operazione nella Striscia e riportato in Israele. Lo ha fatto sapere il portavoce militare spiegando che le spoglie di Katzir – “ucciso in cattività dalla Jihad islamica” – sono state recuperate dai soldati la scorsa notte a Khan Yunis, nel sud della Striscia, dopo essere state “localizzate sulla base di intelligence dell’Idf e dello Shin Bet”. Katzir fu rapito insieme alla madre Hanna, poi liberata lo scorso 24 novembre. Il padre Avraham fu ucciso nel kibbutz.

L’esercito e lo Shin Bet hanno annunciato di aver ucciso questa settimana a Gaza Akram Abd Al-Rahman Husein Salamah, “un operativo senior della Sicurezza interna di Hamas”. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui l’operativo “ha ricoperto numerose posizioni chiave nell’organizzazione terroristica, inclusa quella di vice capo del Distretto di Khan Yunis”. “Era responsabile – ha aggiunto – della programmazione e dell’esecuzione di significativi attacchi terroristici in Israele”.

La polizia iraniana ha arrestato tre presunti membri dell’Isis che stavano pianificando attacchi alla fine del mese sacro musulmano del Ramadan: lo riportano oggi i media statali. Tra gli arrestati nella città di Karaj, nella provincia nordoccidentale di Alborz, c’è Mohammed Zaker, identificato come “un membro anziano” del gruppo, secondo l’agenzia di stampa ufficiale Irna.

Il portavoce della polizia Saeed Montazeralmahdi, ha aggiunto che insieme ai tre uomini sono state arrestate altre otto persone. “In due operazioni separate, la polizia ha identificato e sparato contro le auto dei tre terroristi, li ha feriti e li ha arrestati. Avevano pianificato di condurre attacchi suicidi mercoledì, durante l’Eid al-Fitr (festa dei musulmani alla fine del mese di digiuno di Ramazan)”, ha dichiarato il portavoce, citato dall’ISNA.

Hamas: ‘La nostra posizione è cessate il fuoco e ritiro Idf’

Hamas resta sulle sue posizioni del 14 marzo riguardo un possibile accordo per una tregua a Gaza ma una delegazione della fazione guidata da Khalil Al-Hayya andrà domani al Cairo “in risposta ad una chiamata dai nostri fratelli egiziani”. Lo ha fatto sapere su Telegram Hamas ribadendo che le posizioni per un accordo sono “un cessate il fuoco permanente, il ritiro dell’esercito da Gaza, il ritorno degli sfollati, la libertà di movimento e un serio accordo di scambio di prigionieri”. Nella capitale egiziana sono in corso tentativi per riprendere i negoziati.

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