LA TRISTE REALTÀ: REATI IN AUMENTO E BOTTE ALLE FORZE DELL’ORDINE
ieri mattina sotto la pioggia battente al Giambellino, in via Vespri Siciliani,
durante lo sgombero di una famiglia – marito e moglie con figli: la prole,
però, al momento era assente – che da tempo viveva in una casa occupandola
abusivamente.
pregiudicati con mogli e figli al seguito, ragazzi delle aree antagoniste,
attivisti per il diritto alla casa, gente comune.
troppi) parteggiava per gli abusivi, dall’altra chi si chiedeva perché le forze
dell’ordine non caricassero i dimostranti e ancora non capisce che polizia e
carabinieri hanno l’ordine solo di rispondere a un’azione offensiva, non
d’innescarla loro per primi: il premier Matteo Renzi, che tanto amabilmente
chiacchiera con gli italiani, un giorno forse dovrebbe spiegarlo chiaro e tondo
alla gente.
scudi, davanti al cancello del palazzo dove era in corso lo sgombero, quando
una cinquantina di manifestanti ha cominciato a lanciare contro le divise,
senza lesinare la foga, copertoni d’auto, bottiglie, sassi, mattoni, cassonetti
per l’immondizia.
70 di manifestanti, all’angolo tra via Gentile Bellini e piazza Pietro
Frattini, dove erano arrivati in corteo da via Vespri Siciliani, hanno bloccato
la circolazione dei tram. Alla fine il bilancio parla chiaro: un funzionario di
polizia con tre punti di sutura alla testa (colpita da un mattoncino) e in
osservazione al Fatebenefratelli per un trauma cranico nonché altri 4 feriti
tra carabinieri e poliziotti.
pregiudicati che vivono in zona: Tommaso P., 24 anni e Giuseppe T., 52enne,
entrambi accusati di violenza, resistenza e lesioni.
vivendo? Un assaggio di qualcosa molto simile agli scontri londinesi, i riots
dell’agosto 2011 o una sorta di banlieu parigina 2005 in salsa ambrosiana
attuale? All’esasperazione dei toni (per ora e per fortuna) non fanno eco le
fiamme, le armi da fuoco e gli episodi di razzismo che all’epoca portarono il
governo d’Oltralpe a dichiarare lo stato d’emergenza riprendendo la legge del 3
aprile 1955, promulgata durante la guerra d’Algeria.
può ignorare l’escalation di furti e borseggi sottolineata dal ministero
dell’Interno nel bilancio 2013 che campeggiava ieri sull’apertura di prima
pagina del quotidiano il Sole24Ore e che vede la città della Madunina prima per
numero di reati in Italia (+2.3 per cento, esattamente la percentuale che, nel
2012, aveva indicato una diminuzione dei reati a Milano, con un -2.3 per
cento), seguita da Rimini e da Bologna.
parlava di crisi, animi esasperati e simili. Tuttavia, al di là della retorica
dei lamenti e della demagogia spicciola, la domanda nasce spontanea: che
progetti ha il premier in merito a tutto questo?

 
			