LA TENENTE DI VASCELLO ARRESTATA «IO DA INNOCENTE RISCHIO LA CARRIERA»
Vi abbiamo già ampliamente parlato dello scandalo sugli appalti che in questi giorni attanaglia la Marina Militare. Ora a parlare è il Tenente di Vascello Francesca Mola, tra i militari arrestati. Riportiamo a tal proposito un articolo del Corriere del Giorno a firma di Angela Balenzano.
È in carcere da poco più di 48 ore. Con le accuse di concorso in corruzione e turbativa d’asta il tenente di vascello Francesca Mola di 31 anni , è finita nel calderone dell’inchiesta sulla tangentopoli nella base di Maricommi della Marina Militare Italiana. Il suo arresto segue solo di un paio di giorni quello del capitano di vascello Giovanni di Guardo di cui lei era stretta collaboratrice. Ieri mattina il suo avvocato Stefano Taddei, ha avuto un colloquio di due ore con lei nel carcere di Taranto dove è al momento è detenuta. Hanno esaminato il provvedimento cautelare perché questa mattina l’ufficiale dovrà presentarsi davanti al giudice per l’interrogatorio di garanzia. «Sono innocente – ha riferito al suo avvocato durante uno sfogo – ed ora la mia carriera rischia di essere macchiata da accuse così gravi». Finiti gli studi giuridici, Francesca Mola è entrata in Accademia. Da allora il suo percorso in Marina è stato ricco di successi e di incarichi importanti. Attualmente a Taranto era responsabile dell’ufficio contratti della direzione di commissariato di Taranto.
La ricostruzione dell’accusa
Secondo le indagini della guardia di finanza la 31enne avrebbe partecipato alla manipolazione di una gara d’appalto da 11 milioni di euro per i servizi di manutenzione e pulizia alla Marina Militare e lei, in particolare, avrebbe ricevuto un anticipo sulla somma che le parti avevano concordato di circa 12.500 euro. «La mia cliente è molto provata – spiega l’avvocato Taddei – leggeremo le carte che riguardano la sua posizione. Altro al momento non posso aggiungere». Nell’ordinanza di custodia cautelare il gip definisce «quadro avvilente» i presunti affari tra imprenditori e Marina di Taranto. Lo stesso magistrato ha convalidato l’arresto in carcere per Giovanni Di Guardo arrestato in flagranza il 15 settembre mentre riceveva 2.500 euro in contanti dall’imprenditore Vincenzo Pastore, sindaco di Roccaforzata e presidente della cooperativa Teoma. La base di Maricommi di Taranto è già stata al centro di una bufera giudiziaria: un’indagine della procura tarantina ha svelato il presunto giro di tangenti che sarebbero state chieste ad imprenditori locali dagli ex vertici del quarto Reparto della Direzione di Commissariato della Marina Militare (Maricommi, ndr) per il rilascio di appalti e servizi.L’inchiesta madre sul giro di mazzette era già sfociata nella richiesta di rinvio a giudizio per 11 persone (dieci delle quali furono raggiunte da misure cautelari tra marzo 2014 e ottobre 2015): 9 ufficiali, un sottufficiale e un dipendente civile. Il 25 novembre inizierà l’udienza preliminare.