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LA MOGLIE DI UN RAPINATORE UCCISO: ” ORA LA DEVI PAGARE:HAI SPARATO PER 5MILA EURO”

Deve pagare“. Sul piazzale del deposito di
bibite e detersivi di Ercolano, poco dopo le 14, arriva la moglie di uno dei
due rapinatori.

La donna si  lancia in invettive. “Ha sbagliato
anche lui e deve pagare”, grida ai giornalisti, riferendosi alla reazione
del commerciante di preziosi.

Commerciante sotto choc.  Il commerciante di preziosi  C.S.,
68 anni, che ha reagito uccidendo i due banditi che tentavano di rapinarlo è
molto noto ad Ercolano ed esercita da anni la sua professione. L’uomo, che già
in passato aveva subito rapine, aveva rinnovato da poco il porto d’armi.
L’uomo,  assistito da Maurizio Capozzo, è sotto choc. Il pm della
Direzione distrettuale antimafia di Napoli, Pierpaolo Filippelli, lo ha
interrogto fino a sera nella sede dei carabinieri di Ercolano.

I rapinatori avevano una pistola giocattolo.  I due rapinatori
uccisi dal commerciante di preziosi rapinato poco prima avevano utilizzato una
pistola-giocattolo. L’ arma era priva del tappo rosso. Addosso ad uno dei due
sono stati trovati 5 mila euro, il denaro sottratto a C.S., 68 anni, che lo
aveva prelevato poco prima nell’ agenzia del Banco di Napoli di via IV
Novembre.

I bossoli. A terra, sul piazzale antistante il deposito di bibite e
detersivi, i carabinieri hanno trovato 6-7 proiettili calibro 9×21,
probabilmente quelli esplosi dal commerciante con la sua pistola regolarmente
detenuta.

Omicidio colposo per eccesso di difesa.  E’ indagato per omicidio
colposo per eccesso di legittima difesa il gioielliere di 68 anni di
Ercolano.  L’uomo ha sostenuto di aver sparato per difesa, sentendo che la
sua vita era in pericolo. Sull’episodio indaga la procura di Napoli con il
sostituto procuratore Pierpaolo Filippelli.

La sicurezza della città di Napoli è una priorità del governo. “Su
napoli abbiamo assunto delle decisioni urgenti: entreranno in funzione subito,
perchè napoli è in cima alle priorità del governo, è una grande città che
merita una grande risposta in termini di sicurezza”. Lo assicura il
ministro dell’interno angelino alfano, rispondendo nell’aula della camera a
un’interrogazione del pd.
Alfano ricorda il comitato per la sicurezza riunito al viminale il 29
settembre: “la risposta l’abbiamo già data, l’indice di criminalità si è
ridotto”. Il titolare dell’interno ricorda le misure adottatte, tra cui il
“rafforzamento di uomini e qualità specifiche degli uomini in campo”,
l’invio di più uomini sul campo con distacco di investigatori dei reparti
anticrimine. Nell’interrogazione, la deputata valeria valente ricordava
“la recrudescenza di quotidiani atti di criminalità, registrati sin
dall’inizio del 2015 nella città di napoli”, e in particolare “il
grave sconcerto destato dal ferimento, nel quartiere fuorigrotta, del
sovrintendente nicola barbato, della squadra antiracket della squadra mobile di
napoli, nel corso di un’operazione per sventare un’estorsione”. Anche alla
luce del “rapporto annuale steso dalla procura nazionale antimafia sulla
situazione napoletana” che conferma la drammatica presenza di “killer
giovanissimi che si caratterizzano per la particolare ferocia”; la
deputata del pd chiedeva al ministro “quali siano i tempi e le modalità di
realizzazione degli interventi già annunciati, ovvero riattivazione degli
impianti di videosorveglianza, utilizzo dei droni, rafforzamento della pianta
organica, attività di intelligence”. Alfano ha quindi assicurato che entro
la fine di novembre-inzio dicembre saranno ripristinate circa trecento
telecamere per la videosorveglianza che non sono funzionanti.

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