Ispezioni nei Carabinieri, cambia tutto: meno burocrazia e più efficienza operativa
Una svolta nella gestione ispettiva dei Carabinieri
Con un comunicato diffuso nelle ultime ore, il MOSAC (Movimento Sindacale Autonomo Carabinieri) accoglie con entusiasmo le nuove disposizioni del Comandante Generale dell’Arma, G.A. Salvatore Luongo, che modificano in modo sostanziale l’attività ispettiva interna all’Arma.
Una presa di posizione netta, concreta e attesa, che potrebbe segnare l’inizio di una stagione riformista in grado di restituire efficienza e senso operativo all’organizzazione militare.
Meno burocrazia, più attenzione alla realtà operativa
Il MOSAC sottolinea la sensibilità mostrata dal Comandante Generale, nonostante un curriculum principalmente legato a incarichi di stato maggiore e ruoli centrali. La sua scelta di “ascoltare” i livelli operativi viene riconosciuta come segno di reale consapevolezza della realtà quotidiana vissuta dai militari.
«A dispetto del profilo di carriera prevalentemente caratterizzato da incarichi di stato maggiore e presso vari organismi, il Comandante Generale ha dimostrato una sensibilità ed una conoscenza della realtà lavorativa dei Carabinieri di ogni ordine e grado, approcciandosi con un particolare pragmatismo, oggi più che mai indispensabile».
Cambia il paradigma: addio all’ispezione fine a sé stessa
Le modifiche disposte dal vertice dell’Arma mirano a rimodulare e ridurre il peso delle ispezioni sui servizi esterni e le visite periodiche, soprattutto quelle presso le Stazioni Carabinieri, a cura dei Comandi di Compagnia.
Un atto concreto per liberare tempo e risorse dei Comandanti di Compagnia, spesso ingabbiati in un’inutile e opprimente spirale burocratica.
«Tali attività, esasperate in seguito a fatti di cronaca che – negli ultimi anni – hanno riguardato personale dell’Arma, col tempo avevano perso di significato ed aderenza con la realtà istituzionale, allontanandosi dalla ratio iniziale».
Una denuncia: “Smarcatura” ossessiva e improduttiva
Il MOSAC punta il dito contro una deriva puramente statistica delle ispezioni, ridotte a strumento di giudizio interno piuttosto che a reale supporto o controllo di qualità.
«Non di rado, l’attività ispettiva si era ridotta a mera valenza statistica e, impropriamente, utilizzata da taluni “comandanti” quale strumento di valutazione dell’operato dei dipendenti Comandanti di Compagnia, costretti ad un’affannosa e quanto improduttiva attività di “smarcatura” delle ispezioni e delle visite, a discapito di prevalenti attività istituzionali».
Una denuncia chiara, che richiama alla responsabilità il vertice dell’Arma nel vigilare sull’effettiva attuazione di queste nuove direttive nei territori.
Il plauso del MOSAC: una speranza per il futuro dell’Arma
Conclude il comunicato Nicola D’Agostino, responsabile dell’Area Norditalia del MOSAC:
«Il MOSAC esprime plauso e soddisfazione per tali modifiche, con l’auspicio che possano essere precursore di una serie di pragmatiche innovazioni da parte del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri».
Il sindacato si augura che questa prima importante riforma sia solo l’inizio di un percorso più ampio verso un’Arma più snella, operativa e vicina ai bisogni del personale.
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