Difesa

Il ministro della Difesa: “Le Forze armate tedesche devono essere pronte per la guerra”

La capacità di difesa della Germania richiede Forze armate (Bundeswehr) “pronte per la guerra”. È quanto afferma il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, nelle documento “Linee guida per la politica della difesa”, che ha redatto con il capo di Stato maggiore della Bundeswehr, il generale di corpo d’armata Carsten Breuer. Gli autori del testo evidenziano che la guerra è “la massima di azione” della Bundeswehr. Secondo Pistorius e Breuer, sono pronti per un conflitto quei militari che hanno “la volontà di difendere valorosamente i diritti e la libertà del popolo tedesco, accettando con consapevolezza il rischio per la vita e l’incolumità fisica”.

Come nota il settimanale “Der Spiegel”, le Linee guida per la politica di difesa costituiscono una risposta alla “svolta epocale” innescata dalla guerra della Russia contro l’Ucraina. Inoltre, il documento si fonda sulla Strategia di sicurezza nazionale, approvata dal governo tedesco a giugno scorso. Nei contenuti, il testo di Pistorius e Breuer analizzata la posizione della Germania in termini di politica di sicurezza e quali minacce il Paese deve affrontare, ricavandone istruzioni per la Bundeswehr. Tra l’altro si legge che, “senza un cambiamento interno fondamentale, la Federazione Russa resterà la più grande minaccia alla pace e alla sicurezza nell’area euro-atlantica”. La Russia rappresenta un pericolo “persistente e globale”. Ciò costringe la Germania a effettuare un’inversione di marcia sul piano militare.

La missione principale della Bundeswehr non è più l’operazioni nei teatri di crisi e di stabilizzazione, ma “la difesa nazionale e in contemporanea dell’Alleanza” atlantica. “Tutti gli altri ordini e compiti sono subordinati a questo”. Pertanto, la Bundeswehr dovrà concentrarsi sulla deterrenza della Russia e, in caso di attacco, essere in grado di difendersi da essa all’interno della Nato. Lo strumento militare della Germania deve dunque essere “orientato verso lo scenario di una lotta contro un avversario almeno pari”.

Al riguardo, Pistorius e Breuer evidenziano: “Non solo vogliamo vincere questo confronto, dobbiamo vincere”. Tuttavia, come osserva “Der Spiegel”, questa determinazione lessicale contrasta con la limitatezza dei mezzi della Bundeswehr, ammessa nelle Linee guida per la politica di difesa. Le Forze armate tedesche devono, infatti, recuperare i “deficit del passato, soprattutto decenni di sottofinanziamento”. Pertanto, non ci si deve aspettare un rapido adattamento della Bundeswehr agli sceneari attuali. Pistorius e Breuer chiedono quindi una “fornitura sostenibile delle risorse necessarie”, ossia un aumento del bilancio per la difesa. Il “minimo” è il 2 per cento de Pil, come stabilito dall’obiettivo concordato dalla Nato nel 2014 con scadenza nel 2024. In gioco vi sono “il futuro della capacità di difesa” della Germania, la protezione della sua “sicurezza e libertà”, nonché la sua “credibilità all’interno e all’esterno”.

Affinché soddisfino l’obiettivo Nato del 2 per cento anche dopo il 2028, le spese per la difesa dovranno aumentare dagli attuali 50 a 75 miliardi di euro all’anno. La scadenza è quella dell’esaurimento del fondo speciale per la Bundeswehr, istituito dal governo tedesco a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. È grazie a questo strumento dalla dotazione nominale di 200 miliardi di euro che, dal 2024, la Germania potrà arrivare al 2 per certo del Pil per le spese per la difesa. Esaurito il fondo speciale per la Bundeswehr nel 2028, questa voce andrà finanziata di nuovo dal bilancio ordinario. Pistorius e Breuer invocano poi lo sviluppo di una “robusta” industria della difesa, tedesca ed europea, “essenziale” per la Bundeswehr. Secondo l’esponente del governo federale e il capo di Stato maggiore delle Forze armate tedesche, la Germania deve rafforzare sia la cooperazione nel settore degli armamenti e sia le proprie esportazioni militari. La collaborazione nella difesa deve puntare sull’Indo-Pacifico, così da contenere le ambizioni geopolitiche della Cina, che “contraddice sempre più valori e interessi” della Germania. Il Paese, affermano infine Pistorius e Breuer, deve assumersi un ruolo di guida nell’Ue e nella Nato, come “spina dorsale della deterrenza e della difesa collettiva in Europa”.

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