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Il leader di Al Qaida nel Maghreb ucciso da forze francesi in Mali

Il leader di Al Qaida nel Maghreb islamico (Aqim), Abdelmalek Droukdal, è stato ucciso il 3 giugno in Mali nel corso di un’operazione condatta dall’esercito francese “con il sostegno dei suoi partner”. Lo ha annunciato su Twitter il ministro della Difesa francese, Florence Parly, precisando che insieme a Droukdal sono stati “neutralizzati diversi suoi collaboratori”. L’algerino Droukdal, leader storico della jihad nel Maghreb, comandante di diversi gruppi jihadisti del Sahel, è stato ucciso a Nord-Ovest della città di Tessalit, nei pressi del confine con l’Algeria. Sotto la sua leadership, Aqim ha condotto diversi attacchi nella regione, tra cui quello del 2016 a un albergo nella capitale del Burkina Faso, Ouagadougou, che causò 30 morti e 150 feriti. Nel 2012 era stato condannato a morte da una corte algerina dopo essere stato riconosciuto colpevole in contumacia di tre attacchi messi a segno ad Algeri nel 2007, che avevano causato 22 morti e oltre 200 feriti.

Sono oltre 5.000 i soldati francesi dispiegati in Sahel nell’ambito dell’Operazione Barkhane a sostegno delle forze armate di Mali, Mauritania, Niger, Burkina Faso e Ciad. Sempre su Twitter, la ministra della Difesa francese ha ricordato che al summit tenuto il 13 gennaio scorso “i capi di Stato di Francia e dei Paesi del G5 Sahel hanno ribadito la loro determinazione a proseguire nella loro lotta contro le organizzazioni terroristiche che operano nella striscia sahelo-sahariana”, tra cui “lo Stato islamico nel Grande Sahara, altra grande minaccia terroristica della regione”. E, ha aggiunto Parly, “il 19 maggio, le forze armate francesi hanno catturato Mohamed el Mrabat, un veterano della jihad nel Sahel e un membro importante dello Stato islamico nel Grande Sahara”.

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