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IL GENERALE SERNICOLA SCRIVE A MILITARI E POLIZIOTTI PER AVVIARE LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE

La previdenza complementare nel Comparto
Sicurezza e Difesa rappresenta, ormai da anni, uno dei tanti nodi insoluti che tormenta
gli uomini e le donne in uniforme.  Sono
tantissimi, infatti, i militari ed i poliziotti “imprigionati” a cavallo tra
sistema retributivo e contributivo, destinatari di una pensione con un
trattamento “da fame” e costretti ad andare in pensione in età avanzata per
poterne correggere l’importo.

Uno squilibrio evidente con
chi, negli addietro, si è congedato anche in, relativamente, “giovane” età,
percependo un assegno che spesso è maggiore della attuale retribuzione di chi è
ancora oggi in servizio.
Nel tentativo di sanare, e colmare, il gap
pensionistico tra generazioni differenti di militari e poliziotti, alcuni di
loro sin dal 2011 hanno adito i tribunali in cerca di giustizia, riuscendo ad
ottenere alcune sentenze positive, con le quali prima si intimava il governo ad
adempiere e poi, attesa l’evidente inottemperanza, veniva nominato in data 18
aprile 2013 un commissario ad acta.
Di seguito riportiamo il contenuto della missiva
con la quale il  Commissario ad acta
Gen. Sernicola (Vice Direttore Generale di Persomil) porta formalmente a
conoscenza dei Consigli Centrali di Rappresentanza delle Forze Armate e
delle Forze di Polizia a ordinamento militare l’esito dei ricorsi innanzi ai
tribunali amministrativi e relativi all’avvio della Previdenza complementare
del Comparto Sicurezza e Difesa. 
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il
Lazio, Sezione Prima Bis, ha nominato lo scrivente Commissario ad acta
per l’esecuzione delle sentenze 21 marzo 2013, n. 2907/2013 (su ricorso per
l’ottemperanza al giudicato formatosi sulla sentenza n. 09186/2011 del 23
novembre 2011) e n. 2908/2013 (su ricorso per l’ottemperanza al giudicato
formatosi sulla sentenza n. 09187/2011 del 23 novembre 2011), con le quali i
ricorrenti, tutti militari delle Forze Armate compresa l’Arma dei Carabinieri,
hanno ottenuto il riconoscimento dell’obbligo per le Amministrazioni resistenti
(Funzione Pubblica e Difesa) di concludere, mediante l’emanazione di un
provvedimento espresso, il procedimento amministrativo relativo
all’introduzione della previdenza complementare.
Al riguardo, lo scrivente ha chiesto, ai sensi
degli artt. 112, comma 5, e 114, comma 7, d.lgs. 2 luglio 2010, n. 104 (codice
del processo amministrativo), chiarimenti in ordine alle concrete modalità di
esecuzione delle citate decisioni di merito sull’attuazione delle forme
pensionistiche complementari nel Comparto Difesa e Sicurezza (cfr. foglio n.
M_D GMIL 2 VDGV 2013 /0323744/ del 19 novembre 2013, in allegato).
Nell’ambito del giudizio di ottemperanza, con le
sentenze n. 02122/2014 e n. 02123/2014, entrambe depositate il 21 febbraio
2014, il TAR per il Lazio, Sezione Prima Bis, ha precisato il contenuto
dell’obbligo a provvedere, nel caso di specie, alla luce degli elementi
richiamati dallo scrivente (disciplina normativa di settore e orientamento
giurisprudenziale del Consiglio di Stato che, con sentenza Sez. IV, 22 ottobre
2011, n. 56981, ha giudicato inammissibile analoga questione posta da
singoli dipendenti pubblici nel senso di riconoscere la legittimazione in via
esclusiva degli Organismi esponenziali di interessi collettivi chiamati a
partecipare ai procedimenti negoziali di cui trattasi).
Pertanto, il Giudice Amministrativo
ha ritenuto, nelle due ultime sentenze, di poter individuare a carico del
Commissario ad acta soltanto un onere minimo indispensabile che è quello
di attivare
i procedimenti negoziali interessando allo scopo le organizzazioni sindacali
maggiormente rappresentative ed i Consigli Centrali di Rappresentanza, senza
tralasciare di diffidare il Ministro della Pubblica Amministrazione e la
Semplificazione ad avviare le procedure di concertazione/contrattazione per
l’intero Comparto Difesa e Sicurezza
.
In esecuzione del predetto
disposto del Giudice Amministrativo, lo scrivente Commissario ad acta porta
formalmente a conoscenza dei Consigli Centrali di Rappresentanza delle Forze
Armate e delle Forze di Polizia a ordinamento militare l’esito dei ricorsi
giurisdizionali in argomento. Ciò affinché codesti Organismi possano tenerne
conto nel sollecitare l’avvio delle procedure di “concertazione” di cui al
d.lgs. 12 maggio 1995, n. 195, e all’art. 26, comma 20, l. 23 dicembre 1998, n.
448, in vista dell’introduzione delle forme pensionistiche complementari per il
personale del Comparto Difesa e Sicurezza, ai sensi dell’art. 3, d.lgs. 21
aprile 1993, n. 124. 

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